Cronaca

A Modena i funerali di Arrigo Levi: “Cercò sempre la libertà”

“Ha interpretato per tutta la vita i capisaldi dell’ebraismo: il vivissimo senso delle responsabilità personale e del senso religioso della famiglia”. Quella di Arrigo Levi, il giornalista morto domenica notte a Roma all’età di 94 anni, è stata una vita spesa per cercare la libertà e la giustizia: “libertà di fare, di essere se stesso, di parlare, di scrivere, ma anche libertà dalle oppressioni, dalle difficoltà, dagli ostacoli di ordine economico e sociale che – come indica l’articolo 3 della Costituzione – occorre rimuovere perché impediscono il pieno sviluppo della persona umana”. Così lo ha ricordato il nipote, Ricardo Franco Levi, durante la cerimonia funebre a Santa Maria di Mugnano, alle porte di Modena. Oltre alle istituzioni locali, tra cui il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, ha voluto essere vicino alla famiglia in questo momento di lutto anche Sergio Mattarella, come riconoscimento del lavoro di consigliere del Quirinale svolto da Levi durante le presidenze di Ciampi e Napolitano. Al cimitero della frazione modenese, il Capo dello Stato ha fatto arrivare una corona di fiori, portata davanti alla tomba da due carabinieri in alta uniforme.

“Parlando di suo padre Enzo – ha spiegato Ricardo Levi – Arrigo lo ricordava come avvocato, ebreo, antifascista e modenese. Ognuna di queste componenti vale anche per Arrigo, alle quali aggiungerei anche europeo. L’Europa è stata la sua grande passione”. Di viaggi e corrispondenze dall’estero è stata piena la sua vita, a Mosca come a Londra e in Israele dove si recò per la prima volta nel 1948 arruolandosi volontariamente nelle brigate del Negev e partecipando alla prima guerra arabo-israeliana. “Ha sperato per tutta la vita la pace tra israeliani e palestinesi – ha detto Ricardo Franco Levi -. Avrebbe guardato con speranza il nuovo sviluppo in Medio Oriente, con il riconoscimento da parte degli Emirati Arabi Uniti dello Stato di Israele e il capovolgimento della logica della scacchiera mediorientale: non più un accordo con i palestinesi come condizione del riconoscimento dello Stato di Israele, ma un approccio rovesciato, il riconoscimento di Israele come condizione e premessa per la soluzione” del conflitto “e del riconoscimento dei diritti dei palestinesi”. Il nipote ha poi ricordato i viaggi che Levi ha fatto, sempre a fianco di Ciampi e Napolitano, “anzi, li precedeva sempre, con il suo taccuino, per parlare con sindacati, vescovi, sindaci, politici, cittadini”. Arrigo Levi riposa ora accanto a quello della moglie Lina Lenci.

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