Politica

A Saint-Vincent, Cuffaro tenterà di ridare vita alla Democrazia cristiana

Rimettere insieme tutte le anime centriste per ridare vita alla Democrazia cristiana. Il progetto politico di Totò Cuffaro, segretario nazionale Dc, procede spedito. Dopo aver vinto le amministrative e le Regionali siciliane, facendo ingresso nel governo Schifani e in diverse giunte comunali, come quella di Palermo, l’ex presidente della Regione Siciliana ora punta oltre lo Stretto. L’appuntamento è in autunno a Saint-Vincent dove si riuniranno tutti i satelliti di quella che fu la Balena Bianca. Ed è da quel pulpito che Cuffaro lancerà l’appello ai Rotondi, ai Cesa al fine “di rimettere insieme tutte le anime democristiane”. Intanto, dopo 30 anni torna la “Festa dell’amicizia” organizzata dalla Dc di Cuffaro e che si terrà dal 5 al 7 ottobre a Ribera (Agrigento).

Segretario Cuffaro, partiamo dalla “Festa dell’amicizia”.

“C’è una grande attrattiva ideologica nei confronti di quella che è la Democrazia cristiana e dei valori che ha rappresentato, che ha custodito e che noi lavoriamo per continuare a rappresentare. E allora, in occasione del congresso regionale che si svolgerà il 16 settembre, abbiamo pensato di fare la prima Festa dell’amicizia dopo 30 anni per far tornare ad incontrare i quadri dirigenti, gli elettori, a parlare di pace, a parlare di religione, a parlare di programmi, a parlare di ambiente, a parlare di famiglia, a parlare di lavoro, a parlare di tutte quelle cose che sono lo status valoriale che la Democrazia cristiana vuole rappresentare”.

Prendendo spunto del vostro ‘inno’, la canzone ‘Todo cambia’ dell’artista argentina Mercedes Sosa, lei sostiene che la Dc può cambiare. In che senso?

“E’ cominciata a cambiare da me che ho fatto ammenda dei miei errori. Per questo ho voluto una Democrazia cristiana nuova, nel senso che gli eletti che noi abbiamo avuto nelle varie realtà amministrative sono giovani trentenni. A Palermo il più anziano consigliere ha 29 anni. Non ho candidato nessun deputato regionale uscente, quando avrei potuto farlo e abbiamo eletto 5 deputati regionali nuovi. Saremo presenti alle prossime elezioni Provinciali sempre con giovani e donne. Una Dc, in sostanza, nuova anche anagraficamente e soprattutto nuova nello spirito”.

Matteo Renzi è partito col suo Centro. Potrebbero convergere i vostri destini?

“Penso che avere scelto di stare in Renew Europe piuttosto che far parte del Ppe sia stata una scelta da me non condivisa. Se Renzi avesse deciso, invece, di aderire al Ppe, oggi potremmo ragionare di stare tutti insieme dentro il Partito Popolare europeo. Che poi lui abbia le capacità di fare un grande partito, io questo non lo metto in dubbio”.

Ma in futuro potreste trovare un punto d’incontro?

“In politica mai dire mai, certo ora è stata un’occasione persa”.

In vista delle Europee, è in cantiere un’alleanza tra moderati di cui la Dc è protagonista.

“Noi guardiamo con grande attenzione un’ipotesi di stare insieme tra i moderati e Forza Italia. C’è stato un appello del presidente Renato Schifani che è stato da noi ben accolto. Da qui stiamo lavorando noi Dc insieme a Forza Italia e con Noi con l’Italia e Clemente Mastella. Se ci stanno, ben vangano anche l’Udc e l’amico Rotondi. Insomma, credo che tutte le anime che fanno ispirazione al Partito Popolare europeo ben vengano se fanno un ragionamento comune per le Europee”.

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