A Sud dispersione da record. Sicilia e Sardegna in testa

7 giugno 2014

Cresce il gap sull’istruzione tra gli alunni del Mezzogiorno e quelli dell’Europa e del resto dell’Italia: la dispersione scolastica rimane del 24,8% in Sicilia e Sardegna, del 21,8% in Campania, del 19,7% in Puglia. La media nazionale di alunni che lasciano banchi e libri prima dei 16 anni è invece del 17,6% di alunni, quella dell’UE del 12,7% e le indicazioni che arrivano da Bruxelles sono di arrivare al 10% entro il 2020. E’ quanto sottolinea l’Anief rimarcando che il dislivello è evidente anche in altri contesti scolastici, ad iniziare da quelli della prima infanzia: solo il 2,5% dei bambini fino a 3 anni fruisce di un nido in Calabria, mentre in Emilia Romagna sono il 26,5% e in Europa uno su tre.

Anche il Censis, dice l’Anief, ha lanciato l’allarme: se nel 2012 in tutta Italia i ragazzi tra i 18 e i 24 anni che hanno conseguito al massimo la licenza media sono stati pari al 17,6%, nelle regioni meridionali la percentuale è stata del 21,1%. Con Sicilia e Sardegna che hanno raggiunto livelli record, visto che gli under 24 che non hanno conseguito nemmeno una qualifica professionale sono addirittura il 25%. E pure per chi rimane sui banchi del Sud, lamenta ancora l’Anief, la strada si pone in salita: le indagini Ocse-Pisa evidenziano un grave ritardo nelle competenze di base possedute dai 15enni italiani dei nostri ragazzi meridionali.

In Italia il 21% dei 15enni ha competenze solo minime nella lettura (ma al Sud il dato sale al 25,2% e nelle isole è pari al 30,2%), il 25% in matematica (il 31% al Sud e il 35,9% nelle isole) e il 20,6% in scienze (il 26,6% al Sud e il 31,5% nelle isole). L’ultima indagine dell’Ocse ci dice, in particolare, che mentre gli studenti di Trento, Friuli Venezia Giulia e Veneto sono tra i più bravi al mondo in matematica (tra le prime 14 aree territoriali a livello mondiale, praticamente ai livelli di Svizzera, Olanda e Finlandia), i 15enni siciliani occupano un posto basso molto più basso nelle ”performance con i numeri”, collocandosi tra Turchia e Romania (quasi al centesimo posto). Pure nei campi delle scienze e della lettura le eccellenze nazionali sono concentrate al nord est, con le prestazioni più scarse che si registrano anche stavolta al sud. Nella lettura, in particolare, la Sicilia occupa una posizione davvero bassa, collocandosi addirittura dopo la Repubblica Slovacca.

 

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