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A Washington, segreti colloqui tra Usa, Russia e Ucraina per un piano di pace a 28 punti

La Casa Bianca ha ufficialmente confermato l’avvio, da circa un mese, di negoziati riservati a Washington tra emissari statunitensi e rappresentanti di Russia e Ucraina, con l’obiettivo di valutare la fattibilità di un ambizioso piano di pace articolato in 28 punti. Al centro dei colloqui, guidati dal negoziatore presidenziale Steven Witkoff e dal senatore Marco Rubio, ci sono le condizioni per una sospensione delle ostilità e una possibile via d’uscita dalla crisi più grave in Europa dal 1945. Le trattative, tenute nel massimo riserbo e lontano dai riflettori, rappresentano un tentativo senza precedenti di mediare direttamente tra Mosca e Kiev, con gli Stati Uniti che assumono un ruolo di facilitatore chiave.

Fonti informate rivelano che il piano include proposte su sicurezza, confini, garanzie internazionali e la questione dei territori occupati — ma ancora non è chiaro se entrambe le parti siano disposte a fare concessioni decisive. L’annuncio della Casa Bianca segna un momento cruciale: per la prima volta, Washington riconosce pubblicamente l’esistenza di un dialogo diretto tra i due belligeranti, aprendo la porta a un possibile sblocco diplomatico dopo oltre tre anni di guerra.

La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha spiegato che i due emissari, Witkoff e Rubio, “sono in contatto con entrambe le parti” per verificare la disponibilità a vincolarsi a un quadro di compromesso. Il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha ribadito sin dall’inizio del mandato la necessità di chiudere il conflitto e si è detto progressivamente frustrato dalla reticenza delle parti a convergere su un’intesa. La Casa Bianca sostiene che il memorandum sia equilibrato e potenzialmente accettabile, pur essendo ancora in fase di revisione.

Leavitt ha indicato che il modello seguito è simile alla mediazione adottata da Washington in altre intese internazionali e ha precisato che i colloqui proseguono senza interruzioni. Secondo la portavoce, l’obiettivo principale è ottenere un cessate il fuoco immediato legato a condizioni verificabili e a un meccanismo di monitoraggio multilaterale.

I ventotto punti del piano negoziale Usa

Di seguito il testo integrale del memorandum in 28 punti, diffuso dai media ucraini e riportato nella sua enumerazione originale.

  1. Conferma della sovranità dell’Ucraina.
  2. Accordo complessivo di non aggressione tra Russia, Ucraina ed Europa, con superamento delle ambiguità degli ultimi 30 anni.
  3. Impegno della Russia a non invadere Paesi vicini e impegno della NATO a non espandersi ulteriormente.
  4. Dialogo Russia–NATO mediato dagli Stati Uniti per affrontare le questioni di sicurezza e favorire la de-escalation.
  5. Garanzie di sicurezza affidabili per l’Ucraina.
  6. Limite di 600.000 unità per l’organico delle Forze Armate ucraine.
  7. Impegno costituzionale ucraino a non aderire alla NATO e inserimento, negli statuti della NATO, del divieto di futura adesione dell’Ucraina.
  8. Divieto permanente di schieramento di truppe NATO in Ucraina.
  9. Dislocazione di caccia europei in Polonia.
  10. Garanzia di sicurezza USA con clausole condizionate riguardo a eventuali attacchi o violazioni da parte delle parti; perdita delle garanzie in caso di aggressione incontestata.
  11. Diritto dell’Ucraina ad aderire all’Unione Europea e accesso preferenziale ai mercati UE nel periodo transitorio.
  12. Pacchetto globale di ricostruzione dell’Ucraina, con fondi dedicati a tecnologia, infrastrutture energetiche, territori colpiti, sviluppo urbano e risorse naturali, sostenuto anche dalla Banca Mondiale.
  13. Reintegrazione progressiva della Federazione Russa nell’economia mondiale, rimozione graduale delle sanzioni, cooperazione energetica e tecnologica con gli Stati Uniti e invito a rientrare nel G8.
  14. Utilizzo dei fondi russi congelati: 100 miliardi di dollari investiti nella ricostruzione ucraina guidata dagli Stati Uniti (con il 50% dei profitti a Washington) e ulteriori 100 miliardi europei; il resto confluirà in un fondo USA-Russia per progetti congiunti.
  15. Creazione di un gruppo di lavoro USA-Russia sulla sicurezza.
  16. Legislazione russa sulla non aggressione verso Europa e Ucraina.
  17. Rinnovo dei trattati su non proliferazione e controllo delle armi nucleari, incluso il New START.
  18. Conferma dell’Ucraina come Stato non nucleare in conformità con il Trattato di non proliferazione nucleare.
  19. Riattivazione della centrale di Zaporizhzhia sotto supervisione dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) con ripartizione 50:50 dell’energia prodotta tra Russia e Ucraina.
  20. Programmi educativi bilaterali su tolleranza culturale e diritti delle minoranze, abolizione di misure discriminatorie e divieto di attività di ispirazione nazista.
  21. Disposizioni territoriali: Crimea, Luhansk e Donetsk riconosciute de facto russe; Kherson e Zaporizhzhia congelate sulla linea del fronte; rinuncia russa alle altre aree; zona smilitarizzata nel Donetsk attualmente controllato da Kiev.
  22. Impegno reciproco a non modificare con la forza le nuove disposizioni territoriali, pena la perdita delle garanzie.
  23. Accordi sul libero uso ucraino del fiume Dnipro e sul trasporto del grano nel Mar Nero.
  24. Creazione di un comitato umanitario dedicato a scambi di prigionieri, liberazione degli ostaggi, ricongiungimenti familiari e assistenza alle vittime.
  25. Elecciones ucraine entro 100 giorni dalla firma dell’accordo.
  26. Amnistia totale per le azioni compiute durante la guerra e rinuncia a future rivendicazioni legali o territoriali.
  27. Accordo legalmente vincolante, monitorato da un Consiglio di Pace presieduto dal Presidente Donald J. Trump, con sanzioni previste per le violazioni.
  28. Cessate il fuoco immediato dopo il ritiro simultaneo delle forze verso le posizioni concordate per dare inizio all’attuazione dell’accordo.

Un impianto politico che ridisegna sicurezza e confini europei

Il memorandum propone una struttura di sicurezza multilivello che coinvolge Stati Uniti, Russia, Nato e Unione Europea e che, nelle intenzioni dei negoziatori, dovrebbe impedire nuovi attriti lungo la frontiera orientale. Alcuni punti, in particolare quelli territoriali e quelli relativi ai limiti militari dell’Ucraina, rappresentano i passaggi politicamente più sensibili e potrebbero generare reazioni interne sia a Kiev sia a Mosca.

L’inclusione di programmi educativi bilaterali e di un impianto legale vincolante è una novità rispetto ai processi di pace recenti. La riapertura della cooperazione economica USA-Russia e la prospettiva di ingenti investimenti nella ricostruzione ucraina costituiscono gli incentivi principali che Washington reputa capaci di orientare le parti verso un’intesa preliminare.

Passi successivi e possibili reazioni internazionali

Il Consiglio di Pace previsto nel documento dovrebbe monitorare l’attuazione dell’accordo, prevedendo sanzioni in caso di inadempienza. Il pacchetto complessivo mira a produrre un cessate il fuoco stabile e immediato, legato al ritiro simultaneo verso le posizioni stabilite e a meccanismi di verifica multilaterali.

Le reazioni internazionali non sono state ancora formalizzate; diplomazie europee e organismi multilaterali stanno esaminando le implicazioni dei punti che riguardano confini, riconoscimenti de facto, reintegrazione economica della Russia e ruolo degli Stati Uniti nel meccanismo di garanzia. Secondo fonti statunitensi, un nuovo ciclo di consultazioni è previsto nelle prossime settimane per consolidare una bozza definitiva.

La Casa Bianca ha ribadito che “i colloqui proseguono senza interruzioni”, lasciando intendere che il margine negoziale resta aperto e che gli aspetti tecnici e legali del memorandum saranno oggetto delle interlocuzioni successive.

Pubblicato da
Enzo Marino