Un commando di circa 10 rapinatori ha assaltato stamattina alle 6.30 un furgone Sicurtransport nella galleria tra Scilla e Bagnara sull’autostrada A2 del Mediterraneo, in provincia di Reggio Calabria, sottraendo circa 2 milioni di euro dopo aver bloccato il traffico con due auto rubate date alle fiamme. L’azione, condotta con “sperimentata capacità e determinazione” secondo gli investigatori, si è svolta in direzione nord nel tratto reggino dell’ex Salerno-Reggio Calabria.
I criminali hanno esploso alcuni colpi d’arma da fuoco durante il blitz, ma non si registrano feriti tra il personale del portavalori né tra gli automobilisti coinvolti nel blocco stradale. Le due vetture incendiate, risultate rubate, sono state posizionate strategicamente lungo la carreggiata per impedire il passaggio di altri veicoli e isolare il mezzo blindato. Le fiamme hanno però raggiunto anche il portavalori, danneggiandolo e distruggendo una parte imprecisata del denaro trasportato. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, la Polizia di Stato e gli agenti della stradale.
“È davvero difficile quantificare con certezza il denaro distrutto nel corso dell’incendio e la parte sottratta”, affermano fonti investigative. La stima iniziale di 2 milioni di euro di bottino potrebbe quindi risultare inferiore una volta conclusi gli accertamenti sul contenuto del furgone e sui danni provocati dalle fiamme che hanno avvolto le auto-barriera e l’automezzo portavalori.
La squadra mobile di Reggio Calabria, diretta da Gianfranco Minissale, e la polizia stradale della sezione di Palmi stanno lavorando sotto il coordinamento della Procura della Repubblica reggina. Gli inquirenti non tralasciano alcun indizio per risalire all’identità dei componenti del gruppo criminale, che ha dimostrato un elevato livello di organizzazione e conoscenza delle dinamiche operative.
Le indagini si concentrano sulla posizione di alcuni giovani pregiudicati della zona che gravitano nell’orbita delle cosche di ‘ndrangheta attive a Sinopoli, Melicuccà e Sant’Eufemia d’Aspromonte. Non è però esclusa l’ipotesi che il commando possa essere formato da elementi emergenti delle famiglie mafiose operanti direttamente nella città di Reggio Calabria, storicamente protagoniste di azioni analoghe.
Gli investigatori stanno raccogliendo testimonianze, analizzando i filmati delle telecamere di sorveglianza autostradali e procedendo con i rilievi balistici sui bossoli rinvenuti sul luogo dell’assalto. L’uso di veicoli rubati come strumento di blocco e la scelta dell’orario mattutino, con traffico ancora limitato, suggeriscono una pianificazione accurata dell’operazione.
In un comunicato congiunto, i sindacati di categoria della sicurezza privata aderenti a Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL), Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori (CISL) e Unione Italiana del Lavoro (UIL) “condannano con fermezza il grave episodio criminale” ed esprimono “piena solidarietà ai lavoratori coinvolti, che durante il servizio si sono trovati in una condizione di rischio elevatissimo”.
Le sigle sindacali tornano così a sollecitare maggiori investimenti in sicurezza per gli addetti al trasporto valori, una categoria esposta a continui pericoli nelle aree a forte presenza criminale organizzata. L’episodio riaccende il dibattito sulle misure di protezione per i mezzi blindati e sulle scorte armate nei territori ad alta densità mafiosa come la Calabria meridionale.