Economia

Aeroporto “Pio La Torre” di Comiso, via libera dall’Ue allo sviluppo del cargo come hub logistico

Aeroporto di Comiso

La Commissione europea ha ufficialmente dato il via libera al piano di sviluppo dell’aeroporto “Pio La Torre” di Comiso, dichiarandolo pienamente compatibile con la disciplina comunitaria sugli aiuti di Stato. L’approvazione, formalizzata con la validazione del caso SA.120942 nel sistema SANI2, apre la strada a un investimento da 47 milioni di euro provenienti dal Fondo sviluppo e coesione (FSC), finalizzato al potenziamento dello scalo siciliano, con particolare attenzione alla realizzazione di una moderna area cargo.

L’intervento, considerato infrastruttura strategica per il sistema logistico del Sud Italia, mira a trasformare l’aeroporto di Comiso in un nodo chiave per il trasporto merci nel Mediterraneo, rafforzando la competitività della Sicilia sul piano europeo e internazionale. L’area cargo sarà dotata di moderni sistemi di gestione, banchine di carico dedicate, magazzini frigoriferi e collegamenti logistici integrati con la rete stradale e ferroviaria, in linea con le esigenze del mercato globale della logistica 4.0.

L’iter istruttorio, condotto congiuntamente dalle strutture tecniche della Regione Siciliana e dalla Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Unione Europea, ha garantito il pieno rispetto dei parametri previsti dall’articolo 56bis del Regolamento UE 651/2024, che disciplina gli aiuti di Stato per le infrastrutture di trasporto e la coesione territoriale. La conformità del progetto è stata certificata senza osservazioni, segnando un successo significativo per la capacità di programmazione e di negoziazione istituzionale della Regione.

Un progetto inserito nell’Accordo per la Coesione

Il piano di rilancio di Comiso si inserisce nell’ambito dell’Accordo per la Coesione sottoscritto il 27 maggio 2024 tra il Governo italiano e la Regione Siciliana, volto a ridurre i divari territoriali e a promuovere lo sviluppo sostenibile del Mezzogiorno. L’aeroporto di Comiso, già utilizzato in passato come base militare e successivamente riattivato per voli civili e charter, si appresta a diventare uno dei pochi scali siciliani a offrire servizi cargo di livello europeo, complementare agli aeroporti di Palermo e Catania.

Le opere previste includono non solo la realizzazione della zona cargo, ma anche il potenziamento delle infrastrutture di accesso stradale, la modernizzazione dei servizi aeroportuali, l’ampliamento dei parcheggi e l’implementazione di sistemi di mobilità sostenibile, con particolare attenzione all’intermodalità con il porto di Pozzallo e la rete ferroviaria regionale.

Una svolta per l’economia del Ragusano

L’investimento rappresenta una svolta per l’economia del territorio: secondo stime della Regione, il progetto potrebbe generare oltre 500 nuovi posti di lavoro diretti e indiretti nei prossimi cinque anni, attrarre investimenti privati nel settore logistico e incentivare la nascita di imprese specializzate in spedizioni, cold chain e e-commerce. Inoltre, l’aeroporto potrebbe diventare un punto di riferimento per le piccole e medie imprese siciliane che operano nei settori agroalimentare, farmaceutico e tecnologico, offrendo loro un canale diretto per l’esportazione verso i mercati europei e nordafricani.

Prossimi passi: avvio dei lavori entro il 2026

Con il via libera di Bruxelles, la Regione Siciliana può ora procedere alla fase di affidamento degli appalti, con l’obiettivo di avviare i lavori entro il primo trimestre del 2026. Il completamento delle opere è previsto entro il 2029, in linea con i tempi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del nuovo Quadro finanziario pluriennale dell’Unione Europea.

L’aeroporto “Pio La Torre” non sarà più solo un simbolo della memoria antimafia, ma diventerà un motore concreto di sviluppo economico, capace di collegare la Sicilia al cuore delle catene logistiche europee. Un progetto che, come ha sottolineato il governatore della Sicilia, Renato Schifani, “non è solo un investimento su un aeroporto, ma su un’idea di Sicilia che crede nel futuro, nella connessione e nella capacità di competere a livello globale”.

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Redazione