Cronaca

Affidi illeciti, chiesti ancora arresti sindaco Bibbiano

Nuove richieste di misura cautelare per cinque indagati dell’inchiesta “Angeli e Demoni”, lo scandalo sul presunto giro illecito di minori scoppiato nel giugno scorso in val d’Enza, nella provincia di Reggio Emilia. Come anticipato dalla Gazzetta di Reggio, il sostituto procuratore Valentina Salvi, titolare del fascicolo, ha presentato ricorso rispetto al rigetto del giudice di applicare gli arresti domiciliari sulla specifica vicenda degli incarichi di difesa dei minori in affido ai servizi sociali dell’Unione dei Comuni in questione. Destinatari delle richieste avanzate dalla Procura sono l’avvocato reggiano Marco Scarpati, la dirigente dei servizi sociali ritenuta dagli inquirenti una figura chiave dell’inchiesta Federica Anghinolfi, il sindaco (sospeso dalla carica dalla prefettura e autosospesosi dal Pd) del Comune di Bibbiano, Andrea Carletti, la responsabile dei servizi sociali Nadia Campani e l’istruttore direttivo amministrativo dei servizi sociali Barbara Canei.

Per tutti questi – accusati di abuso d’ufficio in concorso nel merito di questa precisa questione – il pm aveva chiesto gia’ a giugno le misure, ma il gip Luca Ramponi aveva detto no all’istanza. Impugnata pero’ dal magistrato che ora attende la decisione del Riesame di Bologna prevista nei prossimi giorni. Una decisione chiave per Carletti (su cui sempre il Riesame il 16 settembre dovra’ pronunciarsi sull’appello presentato dall’avvocato difensore Giovanni Tarquini che chiede la revoca della misura) e Anghinolfi che sono attualmente ai domiciliari: se il Riesame dovesse infatti accogliere il ricorso del pm, l’accusa ne uscirebbe rafforzata, mentre al contrario potrebbero aprirsi diversi scenari. Cosi’ come per l’avvocato Scarpati che invece e’ indagato a piede libero. Al centro di questa specifica vicenda vi e’ lo stralcio che vede sotto accusa gli affidamenti ad personam fino al 2015 (“in contrasto con la natura occasionale degli stessi” come si legge nel capo d’imputazione), per poco meno di 15mila euro. “Simulando – viene contestato dalla Procura – l’effettuazione di una formale procedura a evidenza pubblica per l’affidamento dell’incarico di consulente giuridico a favore del servizio sociale, procedura, in realta’, intrisa di macroscopiche e gravissime irregolarita’ volte a favorire Scarpati”.

Ma nel mirino in questo contesto c’e’ anche Anghinolfi, perche’ firmataria delle determine relative alle nomine fiduciarie del legale, nonche’ Canei (per aver predisposto le determine di spesa) e su Carletti e Campani perche’ entrambi “in costante raccordo con la Anghinolfi e pienamente consapevoli della totale illiceita’ del sistema, disponevano la sistematica attribuzione di tutta la materia legale relativa ai minori affidati al Servizio sociale ad un singolo soggetto”. Lo stesso tribunale del Riesame, un mese fa aveva inoltre accolto l’istanza per la revoca dei domiciliari da parte della difesa di Claudio Foti, lo psicoterapeuta arrestato per abuso d’ufficio nella vicenda ‘Angeli e Demoni’, coinvolto con altri professionisti di Hansel&Gretel, la onlus torinese che ha fondato e che si occupava di prendere in carico i bambini abusati in val d’Enza. Inizialmente erano 27 le persone iscritte nel registro degli indagati – recentemente saliti a 30 – e sei persone arrestate nel blitz di fine giugno dopo l’ordinanza emessa dal giudice di Reggio Emilia.

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