Agrigento, Pd ci ripensa e annulla primarie. Capodicasa candidato sindaco della coalizione

Agrigento, Pd ci ripensa e annulla primarie. Capodicasa candidato sindaco della coalizione
28 marzo 2015

di Maurizio Balistreri

Il Partito Democratico sconfessa le primarie e boccia Silvio Alessi, vicino a Forza Italia, vincitore della competizione per la candidatura a sindaco di Agrigento. La scelta, e’ di “superare le primarie” con la proposta alla stessa coalizione di “un candidato che possa rappresentare al meglio i democratici e i suoi alleati”, sintetizza, il segretario del Pd Sicilia, Fausto Raciti. Dopo oltre sei ore di direzione a Palermo, animata da un’aria tesa e a tratti da scintille, il partito di Renzi tenta di rimediare alla frittata fatta con le primarie di coalizione a cui concorrevano quattro nomi sotto un cartello “Agrigento 2020” dove c’erano più di sette sigle tra partiti e liste civiche. Lo scrutinio aveva decretato vincitore, proprio Alessi ora scaricato dai Democratici poiché “non rappresenta il centrosinistra”. Dichiarazione indiscutibile, come, a dire il vero, lo era prima dell’apertura dei gazebo. Dunque, dopo il papocchio il Pd fa marcia indietro. Non certo, però, il vincitore Alessi che non solo non intende ritirarsi dalla corsa a sindaco della città dei templi, ma ha vergato una missiva a Renzi. “Io sono risultato il piu’ votato e sono e resto il candidato della coalizione ‘Agrigento 2020’ – recita uno stralcio della lettera -. Ora quella coalizione scricchiola, sembra quasi tendere a rompersi per posizioni variegate interne al PD. Perché? Perché non ha vinto il candidato PD alle primarie? Sarebbe abbastanza squallido e poco conducente. Perché ho detto di aver votato altri partiti e non il Pd in precedenza? – continua Alessi -. Ma tutti gli Italiani che hanno aderito al PD ed hanno votato alle primarie ed hanno votato per Te Segretario, avevano prima votato Pd? Certamente no. Altrimenti il PD avrebbe ottenuto il 40% di consensi anche prima”.

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Una sorta di ‘scacco matto’ al premier che su questa vicenda finora a parlato come Pilato. Imbarazzato per la missiva, lo stesso Raciti: “Non mi pare di aver messo in discussione la correttezza formale delle primarie. Non faccio l’azzeccagarbugli. Ho messo in discussione la capacita’ di rappresentare una coalizione in cui c’e’ anche il Pd”. E a rappresentare la coalizione per superare l’impasse delle primarie, sarebbe il deputato Angelo Capodicasa. Un compagno per dirla con Renzi da ‘rottamare’. Sessantasei anni, a soli tredici anni aveva in tasca la tessera dell’allora Partito Comunista Italiano, plurideputato, primo presidente di sinistra della Regione Siciliana. Tuttavia, la guerra in casa dei Democratici continua. La spaccatura nel partito all’ombra dei templi sembra insanabile. Chiosa il deputato nazionale Pd Giuseppe Lauricella: “Ad Agrigento c’era un accordo sottobanco. Ho saputo che c’era qualcuno del Pd che parlava di indicazioni sul vicesindaco o altre poltrone. Ammesso che Alessi sarebbe stato eletto. Insomma c’era un evidente accordo che qualcuno aveva fatto nel Pd. Parlo degli artefici dell’imbroglio…”.

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