Agrigento, trovato teatro ellenico nella Valle dei Templi. E’ grande quanto l’agorà di Atene

Agrigento, trovato teatro ellenico nella Valle dei Templi. E’ grande quanto l’agorà di Atene
4 novembre 2016

Una struttura della seconda metà del terzo secolo circa. E’ questo quello che è stato trovato dagli archeologi che, da un mese, conducono gli scavi nella valle dei Templi. “Circa la cronologia dell’edificio, ma siamo ad un livello preliminare, – ha detto l’archeologo Luigi Caliò – perché dobbiamo studiare i materiali che sono in connessione con le fondazioni di questa struttura, con il beneficio d’inventario, possiamo dire che è della seconda metà del terzo secolo circa. Siamo in un momento difficile, complesso, per la Sicilia, con l’arrivo dei romani. Siamo in piena età Ellenistica. L’impianto della piazza, così per come l’abbiamo isolata, – spiega il docente dell’università di Catania – se poi verrà confermato dalle ricerche, è sui 50 mila metri quadri. Morgantina è sui 30 mila metri quadri. L’agorà di Atene è su circa 52 mila metri quadri. Quindi siamo a livello delle grandi città Ellenistiche. L’Agrigento Ellenista, nonostante l’arrivo dei romani, sembra piuttosto rivitalizzata in questa fase. Sembra una città che ha una economia florida e riesce ad avere delle costruzioni importanti, con una monumentalità di un certo tipo”.

“E’ un teatro del terzo secolo avanti Cristo. Quindi è ellenistico. Non è né greco, né romano. Su questo abbiamo avuto molti dubbi” ha ribadito l’archeologo Luigi Caliò. “Un teatro – ha aggiunto – in linea con quello che sta succedendo in Sicilia nel terzo secolo, fra Agatocle, Pirro ed i romani, un secolo in cui la Sicilia è molto vivace, in cui si costruiscono strutture monumentali. C’è una ricchezza che viene utilizzata per creare monumentalità delle città”. “Per quanto riguarda la fine del teatro, cioè la sua distruzione – prosegue Caliò – ad una lettura superficiale ed incerta dei materiali che abbiamo trovato, lo datiamo, in linea di massima, al terzo secolo dopo Cristo. I materiali indicano non una età tardo antica, ma un’età medio o tardo imperiale. Questo è un elemento interessante, gli edifici che si collocano sul teatro è vero che segnano la distruzione della cavea, ma sono altrettanto monumentali. Ancora non riusciamo a capire cosa sono. Abbiamo un muro di terrazzamento che è secante la cavea e che separa all’interno la parte destra. Sono strutture relativamente tarde, che noi datiamo entro il terzo secolo dopo Cristo, che ci raccontano una città che distrugge alcuni edifici, ma non rinuncia alla monumentalità. Si tratta di un edificio con muri di un metro e venti, un metro e trenta di spessore di una certa importanza”. I saggi aperti, negli ultimi giorni, uno dei quali ieri, nella parte bassa, più a Sud, al di fuori dal teatro, hanno permesso agli archeologi di intercettare anche le strutture che sono a Sud del teatro. Il tutto per cercare di capire quale doveva essere l’organizzazione planimetrica della zona, come, dunque, il teatro si inserisse all’interno della città.

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