Al Bab, almeno 30 civili uccisi in attentato Isis. E la Turchia chiede appoggio aereo da coalizione internazionale

Al Bab, almeno 30 civili uccisi in attentato Isis. E la Turchia chiede appoggio aereo da coalizione internazionale
26 dicembre 2016

Almeno 30 civili hanno perso la vita in un attentato a Al Bab, cittadina ad Est di Aleppo, nel nord della Siria. L’esercito turco ha accusato lo Stato islamico di aver ucciso i civili che volevano lasciare la città, in mano ai jihadisti. “Almeno 30 civili che cercavano di fuggire da Al-Bab sono stati uccisi ieri in un attacco dell’organizzazione terroristica Isis”, ha dichiarato lo stato maggiore turco, citato dall’agenzia Anadolu. I ribelli siriani, appoggiati dall’esercito turco, stanno cercando da diverse settimane di sottrarre Al Bab dalle mani dell’Isis.

AIUTO A USA Intanto, la Turchia ha reclamato oggi sostegno aereo da parte della coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti per sostenere l’assalto delle sue forze armate contro la città di Al Bab, roccaforte dello Stato islamico, nel Nord della Siria. “Per quel che concerne le nostre operazioni ad Al-Bab (…) la coalizione internazionale ha il dovere di assumersi le sue responsabilità, in particolare con il sostegno aereo”, ha dichiarato il portavoce del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, Ibrahim Kalin. “Le condizioni meteorologiche possono talvolta giustificare dei ritardi. Ma l’assenza di appoggio aereo quando non ci sono validi motivi è inaccettabile”, ha aggiunto. I ribelli siriani, appoggiati dall’esercito turco, stanno tentando da diverse settimane di sottrarre all’Isis il bastione siriano di Al-Bab, dove le forze di Ankara hanno subito pesanti perdite ala settimana scorsa. Frattanto, le autorità siriane hanno accusato i ribelli di aver giustiziato 21 civili, tra questi anche donne e bambini, nei giorni in cui gli abitanti di Aleppo cercavano di lasciare la città del Nord della Siria dove era in corso l’offensiva militare.

Leggi anche:
Giulio Regeni: torture e brutalità emergono dall'autopsia

FOSSE COMUNI Fosse comuni contenenti corpi che riportano segni di tortura sono state scoperte ad Aleppo est, nella parte della citta’ fino a pochi giorni fa in mano alle forze ribelli anti-Assad. “Abbiamo trovato fosse comuni con decine di corpi di persone che avevano subito torture e mutilazioni”, ha detto Igor Konashenkov, portavoce del ministero della Difesa russo, segnalando che probabilmente si tratta soltanto dei primi tragici rinvenimenti di questo tipo. “E’ stata una scoperta scioccante – ha sottolineato Konashenkov – nelle fosse ci sono parti di corpi umani e quelli rinvenuti integri portano i segni di esecuzione con un colpo alla testa”. “I risultati dei primi controlli nei quartieri di Aleppo abbandonati dalla cosiddetta opposizione impressioneranno molti”, ha detto ancora Konashenkov, che ha segnalato l’impegno di specialisti russi nello sminamento della citta’ e nella neutralizzazione dei depositi di munizioni e armi lasciati dai ribelli. Prima di consentire agli abitanti di vivere in sicurezza ad Aleppo est si dovranno eliminare completamente mine e trappole bomba lasciate nascoste dagli jihadisti, anche in auto e giocattoli. Prima di Natale l’esplosione di un deposito d’armi aveva provocato vittime.

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti