Senato Usa, dopo le accuse è l’ora della difesa di Trump

Senato Usa, dopo le accuse è l’ora della difesa di Trump
Donald Trump
12 febbraio 2021

“Miei cari colleghi, c’è un leader politico in questa stanza convinto che, se il Senato permetterà a Donald Trump di tornare un giorno nell’Oval Office, egli smetterà di incitare alla violenza? Sareste pronti a scommetterci sulle vite di altri agenti di polizia? Sul futuro della vostra democrazia?” Con questi interrogativi il senatore Usa da Jamie Raskin, democratico del Maryland e capo dei manager del processo d’impeachment di Donald Trump, ha cercato di spingere sull’effetto ‘preventivo’ del processo in corso al Senato: non si tratta tanto di punire l’ex presidente, ma di evitare che lo rifaccia, o che qualcuno segua il suo esempio in futuro.

Argomenti accompagnati per due giorni dai video ad alto impatto emozionale per ricordare al Senato chiamato a votare – probabilmente domani – e ai cittadini americani le drammatiche ore dell’assalto al Campidoglio del 6 gennaio e di come le parole infuocate di Trump avessero invocato quelle violenze. Ma Raskin e i suoi colleghi democratici hanno poche speranze di ottenere i 17 voti repubblicani che servirebbero per arrivare alla maggioranza dei due terzi e alla condanna per “incitamento all’insurrezione”. I senatori del Gop sembrano intenzionati a confermare la loro convinzione che il processo d’impeachment contro un ex presidente è incostituzionale: l’aula ha respinto questa tesi martedì con 56 voti contro 44, permettendo di celebrare l’impeachment, ma i 44 repubblicani contrari non sono obbligati ad attenersi al giudizio.

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“Quello che è successo il 6 gennaio, l’ho detto nel momento stesso in cui è iniziato, è stato antipatriottico, non americano, un tradimento, un crimine inaccettabile”, ha dichiarato per (quasi) tutti i repubblicani il senatore Marco Rubio, rappresentante della Florida, ha offerto un ragionamento simile. “La domanda fondamentale per me, non so se lo sia per tutti gli altri, è se sia appropriato possa processare qualcuno che non è più in carica. Non credo che lo sia”. Ieri sera i manager dell’impeachment hanno concluso la presentazione del caso, in pratica l’accusa. Oggi tocca alla difesa di Trump, che tornerà a spiegare come l’ex presidente abbia in sostanza esercitato il suo diritto di libera espressione quando ha esortato i suoi sostenitori a “battersi come dei forsennati” per ottenere la revoca del risultato delle presidenziali di novembre.

Con il senno del nulla di fatto con cui si chiuderà il secondo processo d’impeachment contro Trump, l’accusato sfoggia tranquillità (è stato visto su un campo di golf in Florida mentre i suoi avvocati preparavano la difesa) e tutti vogliono far presto, compreso il presidente Joe Biden, per cui il procedimento alla fine è un freno all’attività legislativa in un momento delicato. Dopo un primo intervento preliminare, oggi i legali di Trump, anticipano i media Usa, diranno che le vere ragioni del processo sono da trovare nell’odio politico da parte democratica, che l’ex presidente non ha mai invocato apertamente la violenza e non è comunque responsabile delle azioni dei suoi sostenitori.

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Sei repubblicani che questa settimana hanno votato con i democratici per respingere l’obiezione costituzionale sul processo, ma di qui ad arrivare a 17 ce ne passa e nessun altro esponente del Gop ha segnalato la disponibilità a votare per la condanna. Anzi, riporta oggi la Cnn, tre senatori che erano tra l’altro nella giuria del precedente processo d’impeachment, hanno incontrato ieri sera la difesa di Trump. Mentre nel processo dell’anno scorso ciascuna parte aveva fino a 24 ore su tre giorni per le argomentazioni, quest’anno sono 16 le ore assegnate e i manager ne hanno usate solo una decina. A fronte del generale desiderio di chiudere in fretta, è improbabile che il team di Raskin convochi testimoni, cosa invece accaduta per il primo impeachment. E la parola fine al secondo processo d’impeachment contro il 45esimo presidente degli Stati Uniti sarà messa entro la giornata di sabato o comunque entro il fine settimana.

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