Al via la seconda prova scritta per la maturità

Al via la seconda prova scritta per la maturità
22 giugno 2023

Al via oggi la seconda prova scritta della maturità. Sempre dalle 8:30 e sempre in contemporanea in tutti gli istituti e con tracce elaborate dal Ministero (lo scorso anno le avevano preparate le singole commissioni d’esame) che variano a seconda dell’indirizzo e delle materie: al liceo Classico la seconda prova verterà sul latino, allo Scientifico su matematica, al liceo Linguistico sulla prima lingua e cultura straniera. Poi, dalla prossima settimana, inizieranno gli orali.

Sono 536.008 gli studenti coinvolti nelle prove (521.015 candidati interni e 14.993 esterni); le commissioni (che tornato ad essere composte da un presidente esterno, tre commissari interni e tre esterni) sono 14.000, per un totale 27.895 classi. La ripartizione dei candidati per tipologia di percorso di studio è Licei 267.758; Istituti Tecnici 173.892; Istituti Professionali 94.358. Per gli studenti che quest`anno affrontano la Maturità nei comuni delle aree alluvionate dell`Emilia-Romagna, le prove d`Esame saranno sostituite da un colloquio interdisciplinare.

 

Ieri la prima prova

 

Ieri, invece, si è svolta la prima prova della maturità “normalizzata”, ovvero l’esame come lo abbiamo conosciuto nell’era pre-Covid, senza alcuna deroga alla legge vigente in materia. Quasimodo, Moravia, L’idea di nazione, Oriana Fallaci e Piero Angela sono tra le 7 tracce del tema di italiano. A molti è piaciuto cimentarsi con “L’elogio dell’attesa nell’era Whatsapp”, ovvero la traccia “C2”. “Siamo abituati a tutto subito e quindi non siamo più abituati ad aspettare”, spiega uno studente del Liceo Russell di Roma. “Noi Quasimodo non l’avevamo fatto quindi non lo potevamo scegliere”, rivela invece una maturanda del liceo Margherita di Savoia. “Ho scelto un testo di Piero Angela tratto da 10 cose che ho imparato sulle innovazioni tecnologiche”, racconta uno studente del Liceo Linguistico Russell.

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Per molti è stato giusto tornare alla “normalità”: dopo la prova di italiano si passa allo scritto che riguarda le discipline dei singoli percorsi di studio che quest’anno torna a essere lo stesso per tutti a livello nazionale. “Per domani ho paura, molta più paura, la versione di latino spaventa, siamo stati un lungo periodo senza tradurre, quindi mi mette molta più ansia la prova di domani”, racconta una studentessa del Liceo Augusto. Poi ci sarà l’orale, mentre per i 536.000 maturandi del 2023 è tornata ufficialmente la commissione esterna secondo le vecchie regole (nel 2022 tutti i commissari erano interni). “C’è sicuramente più paura – racconta una studentessa del Liceo Russell – rispetto a se ci fosse stata tutta la commissione interna, però non è detto che sia per forza una cosa negativa”. “Contenti no, però sicuramente è un esame più ‘vero’ rispetto al solo orale”, racconta un’altra studentessa.

 

La lettera aperta e l’ex ministro

 

E intanto l’ex ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi si è risentito per la traccia che cita la Lettera aperta scritta nel 2021 da esponenti del mondo accademico e culturale, nella quale si criticava l’esame 2022 da lui preparato. “Secondo me il governo vuole giustificare un po’ la scelta di aver rimesso l’esame com’era prima. Io la lettera l’ho letta ed effettivamente è un modo per spiegare l’importanza dell’esame”, racconta uno studente del liceo Russell. “Bisogna tenere in considerazione che gli anni di Covid li abbiamo vissuti anche noi. Potevano evitare Moravia e Quasimodo, sono autori che si fanno a fine anno”, aggiungono due studentesse dell’istituto di Via Cerveteri.

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