Amelia Earhart: catturata dai giapponesi dopo un ammaraggio?

8 luglio 2017

È uno dei più appassionanti misteri della storia dell’aviazione. E non solo. Che fine ha fatto Amelia Earhart?
La leggendaria aviatrice statunitense e il suo navigatore Fred Noonan scomparvero nel 1937 nel corso di un audace giro del mondo, innescando una lunga serie di ipotesi, più o meno fondate, sulla loro fine. Non a caso sulla sua storia nel 2009 venne girato anche un film interpretato dalla due volte premio Oscar Hilary Swank. Secondo la teoria prevalente la Earhart, 39 anni, e Noonan, 44, esaurirono il carburante inabissandosi nel Pacifico con il bimotore Lockheed Electra nel corso dell’ultima parte del loro epico viaggio che avrebbe dovuto fare di Amelia la prima donna ad avere circumnavigato il globo in aereo.

L’ultima puntata della saga è un documentario di History Channel, “Amelia Earhart: The Lost Evidence”, dove si sostiene che entrambi riuscirono ad ammarare per essere poi catturati dai giapponesi, morendo successivamente in prigionia. La prova regina sarebbe una peraltro non chiarissima foto in bianco e nero scoperta nei National Archives di Washington che mostrerebbe i due su un molo del Jaluit Atoll, nelle Isole Marshall, dopo la cattura. Nelle immagine si vedono alcune persone, tra cui una donna che volta le spalle al fotografo e che indossa dei pantaloni, come era solita l’aviatrice, la cui sagoma richiama quella della Earhart mostrando un corto taglio di capelli come quello preferito da Amelia. Un uomo bianco nei pressi somiglierebbe molto a Noonan.

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Dietro il molo si vede una nave mercantile giapponese, identificata come la Koshu Maru, che rimorchia una chiatta che trasporta qualcosa che gli autori del documentario ritengono possa essere il bimotore della Earhart. Per di più, viene dichiarato che la foto reca i sigilli dei servizi d’intelligence della marina statunitense. A dirla tutta, non sembra proprio una teoria a prova di bomba. Ma a colmare le lacune basta forse l’aurea leggendaria della Earhart, nel 1932 prima donna a compiere la trasvolata dell’Atlantico. La sua ultima avventura, che aveva preso il volo il 20 maggio 1937 da Oakland, California, s’interruppe il 2 luglio 1937 dopo il decollo da Lae, Papua Nuova Guinea, nel tentativo di raggiungere dopo 4.000 chilometri, per fare rifornimento, il minuscolo scoglio di Howland Island, tra l’Australia e le Hawaii. Una scommessa a dir poco molto azzardata. Ma che permise ad Amelia di uscire dalla storia per varcare i confini della leggenda.

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