Politica

Analisi segreta contraddice Trump: i dazi frenano la crescita Usa

Il gruppo di consiglieri economici che lavora per il presidente americano è giunto alla conclusione che i dazi entrati in vigore o minacciati da Donald Trump freneranno la crescita economica degli Stati Uniti. Stando al New York Times, che cita varie fonti, il Council of Economic Advisors ha fatto circolare dentro la Casa Bianca una ricerca che contraddice quanto sostenuto pubblicamente non solo da Trump ma anche dai principali rappresentanti del suo governo.

Larry Kudlow, per esempio, ha recentemente detto che le politiche commerciali del 45esimo presidente Usa faranno bene alla crescita. Per il consigliere economico di Trump non curante degli avvertimenti giunti da Fmi, Banca Mondiale e Ocse, “il sistema commerciale mondiale è un casino” e il leader americano sta cercando di renderlo equo. “Credo che questo stia contribuendo alla crescita della nostra economia e della nostra fiducia”, ha aggiunto definendo Trump il “riformatore commerciale più forte degli ultimi 20 anni”.
Non è chiaro quali siano esattamente le stime calcolate dal Council of Economic Advisors della Casa Bianca, le cui analisi tradizionalmente restano riservate.

Una portavoce dell’amministrazione, Lindsay Walters, ha spiegato al Nyt di non volere commentare ricerche interne ma ha riferito che l’obiettivo di Trump è “portare il resto del mondo ad abbassare i dazi e portare le esportazioni americane a un campo di gioco equo”. Peccato che fino ad ora i dazi del presidente americano abbiano solo portato a ritorsioni, annunciate (dalla Ue e dal Canada) o adottate (come dal Messico, che questa settimana ha risposto ai dazi Usa su acciaio e alluminio prendendo di mira prodotti agricoli e in acciaio americani per tre miliardi di dollari). La Cina inoltre ha promesso la fine dei negoziati con gli Usa se “poco dopo” il 15 giugno Trump farà scattare, come ha anticipato, dazi del 25% su prodotti tecnologici cinesi per 50 miliardi di dollari.

Quello sarebbe l’inizio di una guerra commerciale che nessuno vuole, nemmeno l’inquilino della Casa Bianca. Forse per questo i suoi uomini dicono che quelle in corso sono solo “dispute”. Eppure il mondo sembra pronto ad agire e a isolare gli Usa. Di questo si parlerà al G7 al via da oggi in Canada. Prima del suo inizio, i leader di Francia, Regno Unito, Italia e Germania si riuniranno insieme ai presidenti della Commissione Ue e del Consiglio europeo per definire una strategia comune. E l’isolamento di Trump sembra garantito. Non a caso lui, ha scritto il Washington Post, aveva persino ipotizzato di non presentarsi al summit da cui poi volerà a Singapore. Là lo attenderà Kim Jong Un, il leader nordcoreano che con lui farà comunque la storia. Salvo colpi di scena.

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it
Condividi
Pubblicato da