Cronaca

Anche la sicurezza del presidente fa acqua, intruso alla Casa Bianca. C’era Trump

L’uomo che la scorsa settimana si è introdotto nella Casa Bianca ha potuto passeggiare nei giardini della residenza presidenziale per oltre 16 minuti prima di essere arrestato. Stando alla ricostruzione fornita dal servizio responsabile della sicurezza del presidente americano, l’uomo si è introdotto nella Casa Bianca poco prima di mezzanotte del 10 marzo scorso, con Donald Trump presente nella residenza. Prima di essere fermato, è riuscito a scavalcare la recinzione esterna, una barriera per i veicoli e un altro recinto nei pressi alla East Wing della Casa Bianca. Agenti disarmati “lo hanno arrestato sul posto senza incidenti”, ha detto il Secret Service, precisando che “l’individuo non è entrato all’interno della Casa Bianca”.

L’uomo è stato identificato in Jonathan Tran, 26 anni, originario della California, secondo la Cnn; nello zaino che aveva con sè sono stati trovati due candelotti lacrimogeni. Secondo il Washington Post, se riconosciuto colpevole, rischia fino a 10 anni di carcere. Un altro ‘colpo’ contro Trump è stato fatto giovedì mattina. Un computer portatile contenente informazioni sensibili è stato rubato a Brooklyn, New York, dalla vettura di un agente del Secret Service, l’unità che vigila sulla sicurezza del presidente americano. Fonti di polizia hanno precisato al Daily News che il computer contiene informazioni riguardanti le indagini sulle email di Hillary Clinton e altri documenti “sensibili”, tra cui le procedure di evacuazione in caso di un’emergenza nella Trump Tower, la residenza del presidente a New York. Secondo quanto riferito alla Cnn da fonti della sicurezza di New York, il computer è criptato.

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