Cronaca

Ancora una donna sotto macerie. Borrelli: tante case non a norma

Ad Ischia sono ancora in corso le attività di recupero dell’ultimo disperso a seguito del terremoto di magnitudo 4.0 che lunedì sera ha colpito l’isola. Il bilancio è, quindi, al momento, ancora di una vittima recuperata (la donna coinvolta nel crollo parziale della facciata della chiesa di Santa Maria del Suffragio) e di una seconda non ancora estratta, entrambe nel comune di Casamicciola. Sono invece state recuperate vive dalla palazzina crollata in località La Rita di Casamicciola sei persone, tre bambini (i tre piccoli fratelli Pasquale, Ciro e Matthias), due donne e un uomo. La Asl Napoli 2 nord, da cui dipende l’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno, ha comunicato invece che sono state 42 le persone assistite dai medici dell’ospedale, 16 delle quali sono state ricoverate. Per uno dei feriti è stato necessario provvedere al trasferimento nella notte di ieri all’ospedale Cardarelli di Napoli: si tratta di una 44enne in prognosi riservata nel reparto di Ortopedia a causa delle ferite riportate durante la scossa di terremoto. Le sue condizioni restano stabili: ha riportato un trauma da schiacciamento con frattura del bacino e lo sfondamento della cavità acetabolare sinistra. E’ vero si’ che “c’e’ tutto un discorso che riguarda la sismicita’ dell’isola di Ischia e dall’altra anche il trovarsi in un’area vulcanica”, pero’ “andando in giro, nel centro, ho visto che molte delle costruzioni crollate o danneggiate sono state realizzate con materiali scadenti, fatte con tecnologie di costruzione che non non rispondono ad alcuna normativa vigente”.

E’ impietosa l’analisi del capo del Dipartimento della Protezione civile, Angelo Borrelli, a proposito dei crolli in seguito alla scossa sismica di magnitudo 4.0 di ieri sera a Ischia. “Ritengo che per questo siano crollate o rimaste gravemente danneggiate”, ha aggiunto Borrelli, riferendo di quanto visto nel corso di un sopralluogo nel centro dell’area interessata dai crolli. “Ringrazio il volontariato di protezione civile che non ha fatto mancare il proprio apporto”, ha detto inoltre Borrelli, sottolineando che quanto prima “faremo un’azione di invito ai Comuni ad elaborare i piani di protezione civile, aggiornarli, spingeremo molto su questo. I piani non devono restare documenti nei cassetti, ma vanno rivisti, aggiornati, anche in chiave di formazione”. Al punto stampa ha preso parte anche il capo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, prefetto Bruno Frattasi, riferendo che sono 260 i vigili del fuoco in queste ore al lavoro a Ischia per effettuare le verifiche delle abitazioni, da cui dipende il problema dell’alloggiamento che si e’ determinato dopo il terremoto di ieri sera. Frattasi ha aggiunto che finita la fase della immediata emergenza, cioe’ quella legata al salvataggio di dispersi e feriti e – purtroppo – al recupero di vittime, i vigili del fuoco sono impegnati nell’assistenza alla popolazione, “che si traduce anche nel recupero dei beni personali, di oggetti di valore, di medicine”.

Sono stati quindi messi a disposizione mezzi particolari, “avamposti a cui rivolgersi segnalando la necessita’ di accedere alle abitazioni e recuperare effetti personali”, secondo una cronologia che vera’ definita dagli stessi vigili del fuoco, oltre che sulla base dell’inoltro della richiesta. Piu’ in generale, dall’emergenza determinatasi con il sisma di ieri sera, al momento sono oltre 650 gli uomini e 120 i mezzi, comprese motovedette ed elicotteri, messi in campo anche da fuori regione dalle strutture operative – vigili del fuoco, forze di polizia e armate, volontariato di protezione civile, Dipartimento nazionale protezione civile, strutture sanitarie, di protezione civile regionale e comunali – per garantire le attivita’ di ricerca, soccorso e assistenza alla popolazione. Continuano poi, spiega la Protezione civile, le attività di assistenza alla popolazione e quelle volte a verificare l’agibilità delle strutture, in particolare edifici scolastici e alberghi, che potrebbero ospitare coloro che non possono rientrare nelle proprie abitazioni e non hanno una sistemazione alternativa. Dalle domande finora raccolte dai Centri Operativi Comunali (COC) attivati a Casamicciola e Lacco Ameno sono circa 200 le persone che avranno bisogno di essere assistite per la notte. Ma è un numero in continuo aggiornamento.

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