Ancora tensioni alla Casa Bianca, Trump pronto a un rimpasto di governo

Ancora tensioni alla Casa Bianca, Trump pronto a un rimpasto di governo
8 aprile 2017

Il presidente Donald Trump si starebbe preparando a un rimpasto di ruoli dentro il suo staff. Una fonte interna all’amministrazione americana ha rivelato al Wall Street Journal l’intenzione del presidente Usa di rimettere il mandato del suo capo di gabinetto, Reince Priebus, e dello stratega Steve Bannon. E’ da alcuni giorni che si rincorrono voci su una possibile riorganizzazione della squadra del presidente, ponendo l’accento sulla frustrazione di Trump per la lotta interna tra due diverse fazioni, causata anche dalle posizioni dei due collaboratori. La Casa Bianca ha smentito le voci. “Ancora una volta, ci troviamo di fronte a una storia completamente falsa diffusa da chi vuole creare distrazioni dai successi che questa amministrazione sta ottenendo”, ha dichiarato la viceportavoce della Casa Bianca, Lindsay Walters, che ha aggiunto: “La scelta per il nuovo giudice della Corte Suprema (che avrà un impatto generazionale) è stata confermata, abbiamo ricevuto diversi leader stranieri questa settimana [tra cui il presidente cinese Xi Jinping e il re di Giordania, ndr] e il presidente ha intrapreso una coraggiosa e decisiva azione militare contro la Siria. L’unica cosa che stiamo riorganizzando è il modo in cui Washington opera, dando seguito all’ambiziosa agenda del presidente”.

Dentro l’amministrazione americana si sarebbero registrate frizioni tra Bannon e Jed Kushner, genero di Trump (marito di sua figlia Ivanka) e uno dei consiglieri più ascoltati dal presidente con un ruolo crescente sui dossier di politica estera. La linea di Kushner – più cauta sui temi della deregulation in campo finanziario e della chiusura commerciale con l’estero – appare non conciliabile con la filosofia antiglobalista e ispirata ai principi del nazionalismo economico dell’ala più radicale tra i consiglieri di Trump, incarnata proprio da Bannon. Un atteggiamento propenso a una maggiore moderazione è condiviso anche dal capo dei consiglieri economici del presidente Gary Cohn (ex direttore generale di Goldman Sachs), dal viceconsigliere per la sicurezza nazionale, Dina Powell, e dal segretario al Tesoro, Steven Mnuchin, anche loro provenienti da Goldman Sachs. Secondo le indiscrezioni circolate e smentite da Washington, proprio Cohn sarebbe la figura con cui Trump avrebbe pensato di sostituire Priebus, rivelatosi incapace di una gestione efficace della riforma di Obamacare, che non è riuscita a superare la prova del Congresso.

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Il presidente avrebbe avviato anche un giro di consultazioni per individuare altri nomi. Secondo la Cnn non è chiaro quanta fiducia Trump riponga davvero nei confronti di Cohn. Sarebbe stato l’inizio della crisi sul fronte siriano ad acuire la volontà di Trump di porre un argine alla divisioni interne alla Casa Bianca, alla ricerca anche di una normalizzazione nell’azione di governo dopo il primo fallimento sulla riforma sanitaria e la sospensione giudiziaria dei suoi travel ban. A testimoniare la crescente irritazione di Trump è arrivata la decisione, questa settimana, di rimuovere Bannon dal Consiglio di sicurezza Nazionale, dove era stato emarginato dal nuovo consigliere McMaster. Una scelta per la quale lo stratega ha minacciato dimissioni complete dalla squadra di governo. Bannon non ha avuto responsabilità dirette per la divisione apertasi dentro la maggioranza repubblicana al Congresso sul testo di riforma sanitaria, ma ha giocato un ruolo di primo piano nella definizione di quanto promesso da Trump durante la campagna elettorale. Promesse con le quali ha conquistato la base elettorale che ha portato Trump alla vittoria.

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