Archeologia, soprintendenza Mare in Kenia per missioni sub

29 marzo 2016
Missione in Kenia per Sebastiano Tusa, soprintendente del Mare della Regione, in rappresentanza dell’assessorato per i Beni culturali. L’intento è quello di creare un sistema di ricerca, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale sommerso del Kenya. Nel Paese africano l’archeologia subacquea esiste grazie all’attività di un archeologo subacqueo inquadrato nei ruoli del National Museum of Kenya – Caesar Bita – che, da solo, ha iniziato a esplorare i fondali ed ha collaborato con una missione cinese nello scavo del galeone spagnolo di Ngomeina. L’unico intervento nel settore era stato lo scavo della fregata portoghese Sant’Antonio de Tanna naufragata nel 1696 davanti al Fort Jeusus di Mombasa, scavata dagli americani tra il 1977 ed il 1980. Durante l’incontro è stata effettuata una ricognizione delle emergenze archeologiche e monumentali terrestri e marine della costa ed in particolare del sito archeologico di Gede dove insistono i resti della città, sede di uno dei tanti regni arabi che dominarono la costa a sud della Somalia dall’epoca medievale fino all’arrivo degli Inglesi e un altro sito simile – Ngiumba – che si trova sulla costa tra Malindi e Mombasa.
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