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Archiviare il Rosatellum prima delle Politiche 2027, Fratelli d’Italia accelera sulla riforma elettorale

Fratelli d’Italia accelera da gennaio sulla riforma elettorale per sostituire il Rosatellum con un sistema proporzionale a premio di maggioranza, dopo che i sondaggi certificano il rischio pareggio con l’attuale legge mista se il campo largo si presentasse unito alle politiche del 2027.

Il responsabile organizzativo di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, spiega la necessità dell’intervento: “L’Italia sta godendo in questo momento non soltanto di un buon governo ma anche di una stabilità politica che è frutto della compattezza del centrodestra ma anche di una divisione che c’era stata alle scorse elezioni politiche all’interno del campo largo. Se dovessimo votare oggi non ci sarebbe la stessa stabilità politica né in caso di vittoria del centrodestra né in caso di vittoria del centrosinistra”. I sondaggisti confermano l’allarme: con l’attuale sistema misto — 37% dei seggi assegnato con collegi uninominali e 61% col proporzionale — e il campo largo unito, il risultato delle prossime politiche sarebbe incerto. Matteo Renzi lo dice senza giri di parole: “Con questa legge elettorale Meloni a Palazzo Chigi non ci rimette più piede. Da domani mattina proverà a cambiarla”.

Forza Italia e Lega verso il proporzionale con premio

Il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, conferma che “il tema è sul tappeto da tempo” e che “mancano 500 giorni alle elezioni politiche, è inevitabile che si vada a stringere”. Il sistema che serve, secondo Gasparri, “è simile a quello delle regionali”: un proporzionale con premio di maggioranza. La stessa formula su cui lavora la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e che il vicepremier Antonio Tajani sostiene “per dare anche più rappresentatività ai territori, che oggi con i collegi hanno avuto meno rappresentatività”. La Lega, che inizialmente ha opposto resistenza all’eliminazione dei collegi uninominali, si sarebbe rassegnata a rinunciarvi concentrandosi su altri aspetti tecnici della riforma. Fonti del partito di Matteo Salvini spiegano a taccuini chiusi che preferirebbero il Mattarellum ma ritengono dirimenti altri dettagli del nuovo sistema.

I nodi: soglia di sbarramento, preferenze e leadership

La partita si giocherà sui dettagli tecnici che definiranno il nuovo assetto. Fratelli d’Italia vorrebbe una soglia di sbarramento bassa per consentire a centristi come Carlo Calenda di presentarsi autonomamente senza ingrossare il campo largo. Sul tavolo anche il tema delle preferenze, che secondo esponenti leghisti “senza fiducia non passeranno mai perché qualunque sindaco se si candidasse alle politiche avrebbe più preferenze di un parlamentare che è stato sempre a Roma”. Divisiva anche la proposta di Fratelli d’Italia di indicare in legge il capo della coalizione, ipotesi che non convince gli alleati. Donzelli assicura: “Non ci sono dogmi, faremo un confronto sereno perché crediamo che la stabilità serva alla nazione”.

Schlein: “La destra ha paura di perdere”

L’opposizione per ora non apre al dialogo. La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, da Napoli dichiara: “La destra non ha fatto una proposta, se la farà valuteremo. Ma si parte da una premessa peggiore: la paura di perdere, perché con la coalizione che abbiamo costruito, nel 2022 non sarebbe andata come è andata. Lo dice anche Donzelli, sanno che il lavoro testardamente unitario con questa legge elettorale perderebbero”. Gasparri replica bollando come “ipocrisie” le dichiarazioni “di chi dice di non volere una cosa ma in realtà è d’accordo”.

Pubblicato da
Maurizio Balistreri