Ardizzone: “Nomina dei sindaci vulnus non piccolo”. Le reazioni

Ardizzone: “Nomina dei sindaci vulnus non piccolo”. Le reazioni
30 luglio 2015

“Sono soddisfatto per l’approvazione della riforma delle Province. L’unica nota stonata è la bocciatura dell’emendamento che ripristinava omogeneità con il resto s’Italia, perché sulle città metropolitane avremo un’Italia a due velocità: molto più lenta la Sicilia”. Così il Presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone che, tuttavia, riteneva scontato che “i sindaci del capoluogo di provincia fossero anche i sindaci delle città metropolitane”. “Registro che c’è stato un voto d’aula abbastanza chiaro – dice – perché sono stati tantissimi i voti contro l’emendamento. Normativamente questo è un vulnus nella legge, non piccolo”.

Ieri sera, sono stati approvati tutti gli articoli della riforma che rischia di depotenziare il sindaco metropolitano, uno dei cardini del ddl che punta sui nuovi enti di area vasta: i liberi consorzi dei comuni e le citta’ metropolitane. Con voto segreto e’ stato bocciato l’emendamento, presentato da deputati Pd e sponsorizzato da Leoluca Orlando ed Enzo Bianco, che attribuiva al sindaco del Comune capoluogo il diritto di guidare la citta’ metropolitana. Di “grave errore politico”, sempre ieri, hanno parlato esponenti Pd di peso come il presidente della commissione Attivita’ produttive Bruno Marziano, che rischia di “far perdere autorevolezza all’intera norma” che gia’ cosi’ presenta con una grande diversita’ rispetto alle norme in vigore nel resto d’Italia e quindi con il testo Delrio. A questo punto il rischio e’ la possibilita’ di eleggere alla guida di una citta’ metropolitana anche il sindaco di un Comune di poche centinaia di abitanti, purche’ ricadente nell’area stessa. Tutto questo in un’Assemblea che resta divisa, con pezzi consistenti del centrodestra che chiedevano l’elezione diretta del presidente degli enti e che da martedì non hanno partecipato ai lavori. In compenso, dopo il chiarimento con il governatore Rosario Crocetta, i partiti minori della coalizione, Sicilia democratica e Pdr, ieri sono tornati in aula per sostenere il testo. L’aula non l’ha mai abbandonata, invece, Ncd, che infatti ha rivendica: “Abbiamo garantito i numeri ed e’ merito nostro se la legge e’ una realta’”. E’ cosi’ vero, da essere accusati da deputati di FI di essere “in effetti il Nuovo centrosinistra”. Dopo il voto odierno, ovviamente, una valanga di reazioni.

MICCICHE’ (Udc) “Oggi più che mai le riforme sono una forma di riscatto della politica e l’approvazione del ddl sui Liberi consorzi e le città metropolitane non fa eccezione”. Lo afferma il segretario regionale dell’Udc Gianluca Miccichè. “L’iter travagliato della riforma – spiega il segretario dei centristi – è stato il simbolo di una stagione perdente della politica, oggi però il varo di questa legge, oltre che a dare rassicurazioni sul futuro lavorativo dei 6.000 dipendenti delle ex Province e i 1.000 delle partecipate, segna un fondamentale cambio di passo del quale l’Udc è orgogliosamente protagonista grazie agli stimoli preziosi del Presidente dell’Ars Ardizzone, all’impegno e alla competenza dell’assessore agli enti locali Giovanni Pistorio e al lavoro dei colleghi parlamentari in commissione e aula”.

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M5S “Un’occasione mancata per l’affermazione con i fatti del nostro statuto speciale. La maggioranza ha scelto la via più breve, seguendo il dettato della legge Delrio che di fatto ripristina quasi in toto l’istituto delle Province. La ratio di questa legge è solo conservare il sistema di potere e permettere al Pd di dire a Renzi che il partito è ancora in vita”. Il gruppo parlamentare del Movimento 5 stelle all’Ars ha detto no alla legge. “L’unica nota positiva della legge – hanno detto i deputati – è la fine dell’agonia per i dipendenti. Per il resto è quasi tutto da censurare”.

FORZESE (Megafono-Pse) “La legge sui Liberi consorzi è una delle più importanti riforme varate in questa legislatura”. Lo ha detto Marco Forzese, deputato regionale siciliano del Megafono-Pse. “Col voto di oggi – ha aggiunto – garantiamo prima di tutto il futuro occupazionale delle migliaia di lavoratori dell’ex province e introduciamo l’elezione di secondo grado per i vertici di questi nuovi enti territoriali, con grandi risparmi per le risorse pubbliche. Abbiamo fatto un buon lavoro e la visione prospettiva avuta mesi fa dal presidente Rosario Crocetta oggi è diventata realtà”.

FIGUCCIA (Fi) “L’ok alla riforma delle province dimostra che si lavora nella prospettiva di fare grandi ammucchiate a scopi elettorali, senza né affrontare, né risolvere i reali problemi dei siciliani”. Lo dice il vice capogruppo all’Ars di Forza Italia Vincenzo Figuccia, partito che non ha partecipato al voto. “Il comportamento in aula degli amici del Nuovo Centro Destra sulla Riforma delle province – conclude – dimostra che Ncd fa prove tecniche per un cartello elettorale che vede insieme Pd, Udc e Crocetta. In pratica si lavora a un Nuovo centro sinistra”.

VINCIULLO (Ncd) “Non siamo la stampella di nessuno, ne’ un puntello del Governo regionale, che, come e’ noto, fa acqua da tutte le parti. Comunque rivendichiamo il fatto che questa legge di riforma delle Province viene portata a casa grazie a noi”. Lo ha detto il deputato regionale Ncd, Vincenzo Vinciullo.

GIUFFRIDA (Gruppo Misto) Esprimo soddisfazione per l’approvazione della nuova legge in materia di Liberi consorzi e Citta’ metropolitane, che sostituiranno le ex Province regionali. La Sicilia si affianca, cosi’, alle altre regioni che in ambito nazionale hanno ottenuto la riforma dell’Ente intermedio attraverso la cosiddetta Legge Del Rio. Un sospiro di sollievo per gli oltre 6000 dipendenti delle ex Province Regionali che avranno cosi’ una seria prospettiva di poter continuare il loro rapporto di lavoro con i nuovi enti previsti dalla riforma”. Lo afferma Salvo Giuffrida, deputato regionale del gruppo Misto.

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MARZIANO (Pd) “La nuova legge sui Liberi consorzi mantiene e rafforza il ruolo di ente intermedio gia’ svolto dalle Province”. Cosi’ il deputato regionale Bruno Marziano, presidente della Terza commissione Attivita’ produttive e Agricoltura dell’Ars. “E’ una buona legge – aggiunge – quella sui Liberi consorzi approvata oggi all’Ars, che mantiene e rafforza il ruolo dell’ente intermedio che la Provincia ha sempre svolto, con il mantenimento di tutte le competenze gia’ attribuite in passato e con l’assegnazione di nuove ed importanti competenze, ad esempio in materia urbanistica. Cosi’ come su tutta una serie di altre questioni, il Libero consorzio sara’ un organismo per avvicinare i cittadini alla pubblica amministrazione”.

CISL “Finalmente si volta pagina. Ora si pensi a rendere più efficienti i servizi alla comunità nel territorio, mettendo all’ordine del giorno il confronto con le forze sociali non appena, dopo la pausa estiva, gli organi di amministrazione si saranno insediati”. Lo affermano il segretario della Cisl Sicilia Mimmo Milazzo ed il segretario della Fp Cisl regionale Gigi Caracausi commentando l’approvazione all’Ars della legge sui liberi consorzi e le città metropolitane. Per i due segretari “finalmente col voto a Sala d’Ercole si chiude la lunga stagione del commissariamento delle ex Province. E se ne apre un’altra che vedrà i seimila dipendenti degli ex enti intermedi impegnati sul fronte delle nuove istituzioni”. “Apprezziamo lo sforzo – affermano – con cui Parlamento e Governo, sia pure nell’ultimo giorno utile prima dell’ennesima scadenza dei commissari, hanno varato la riforma restituendo tranquillità ai lavoratori”.

MAGGIO (Pd) “Finalmente, con l’incardinazione, c’e’ il vero punto di svolta per il percorso del disegno di legge sulla ripubblicizzazione del servizio idrico in Sicilia”. Lo afferma il deputato regionale Pd Mariella Maggio, che aggiunge. “Adesso, dopo il grande lavoro della IV Commissione, bisogna accelerare per approvare al piu’ presto un ddl che, al pari di quello sui liberi consorzi, e’ uno dei punti fondanti e qualificanti di questa legislatura. Lo dobbiamo a tutti coloro che si sono battuti per il ritorno all’acqua pubblica: per questo oggi insieme al collega Giovanni Panepinto abbiamo sollecitato il presidente Rosario Crocetta a ribadire in Aula con la sua presenza la linea del Governo a favore dell’ acqua pubblica. Sono certa – conclude Maggio – che Sala d’Ercole sara’ coerente e sapra’ dare ai cittadini le risposte che essi aspettano al di la’ di qualsiasi questione di pregiudizialita’: una soluzione che dia a tutti i siciliani ovunque essi abitano di fruire dell’acqua e ad a un costo sostenibile”.

DI GIACINTO (Megafono-Pse) “La Sicilia oggi da’ piena attuazione allo Statuto regionale in materia di liberi consorzi tra comuni. Con la legge varata oggi la regione avra’ 9 enti territoriali denominati Liberi consorzi e 3 nuove Citta’ metropolitane”. Lo afferma Giovanni Di Giacinto, capogruppo del Megafono-Pse all’Ars, che aggiunge: “Rispettando la specialita’ autonomistica, abbiamo riordinato gli enti intermedi creando le condizioni per risanare il deficit delle ex province che ammonta a 100 milioni di euro e quindi garantendo la piena occupazione ai dipendenti che in questi mesi hanno sofferto molto. Abbiamo fatto una buona legge che ci rimette in linea con il resto del Paese che applica gia’ da mesi la riforma Del Rio. In Sicilia la stagione delle riforme sta funzionando e la spinta data dalla presidenza di Rosario Crocetta e’ notevole”.

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PICCIOLO (Pdr) “La riforma che istituisce i Liberi consorzi e le Citta’ metropolitane rappresenta una volonta’ politica di proseguire sulla strada del cambiamento. Certamente questa legge si sarebbe potuta fare prima e meglio, e magari con maggiore forza riformatrice”. Lo afferma Giuseppe Picciolo, capogruppo del Patto dei Democratici per le Riforme all’Ars, che aggiunge: “E’ evidente che nel testo della legge ci siano incongruenze determinate da qualche trappola tesa nei voti d’Aula. E risulta chiaro che il testo esitato dalla commissione, da noi approvato come gruppo, era meglio articolato. Ad esempio, credo sia una scelta infelice quella della mancata elezione dei sindaci delle citta’ metropolitane in maniera automatica (coincidente con il sindaco del capoluogo di provincia) e la rinuncia al voto ponderato per quanto riguarda gli organismi elettivi di secondo livello. Queste carenze potranno essere risolte con alcune modifiche in corso d’opera per far si’ che questo organismi possano funzionare meglio”.

MUSUMECI “Per carità, non chiamatela riforma! E’ solo una leggina pasticciata, contraddittoria, approvata da appena un terzo del parlamento, dopo due anni di annunci roboanti, di quattro leggi-ponte e di speranzose attese. Non solo questo provvedimento non farà risparmiare un centesimo, ma lascerà scontenti tutti: i cittadini, espropriati di ogni potere di scelta; il territorio, privato di una seria programmazione; i sindaci, lasciati sempre più soli; i dipendenti provinciali, rimasti senza alcuna garanzia finanziaria per il loro futuro. Questa legge – fra le peggiori che il parlamento siciliano abbia mai votato – sarà utile solo alle lobby dei partiti, che potranno così spartirsi le ultime briciole di potere in questa Isola, mortificata ogni giorno di più.” Lo ha dichiarato l’esponente dell’opposizione Nello Musumeci, che col suo gruppo non ha partecipato per protesta al dibattito d’aula e al voto finale sul ddl di riforma delle ex Province.

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