Cronaca

Argentina, 48 condannati per i “voli della morte”

Ventinove ergastoli, 19 condanne a pene comprese fra gli otto e i 25 anni di carcere e sei assoluzioni: queste le sentenze del tribunale di Buenos Aires al termine del terzo processo sulle violazioni dei diritti umani e le torture avvenute nella Scuola di meccanica Navale (Esma) durante la dittatura militare argentina. Tra gli ergastoli figurano quelli degli ufficiali della Marina Alfredo Astiz (noto come “il biondo angelo della morte”) e Jorge Acosta (“La tigre”) – già condannati al carcere a vita in processi precedenti – nonché dei due piloti coinvolti nei “voli della morte”, Mario Daniel Arru e Alejandro Domingo d’Agostino. Dal 1976 al 1983 negli edifici della Esma finirono circa 5mila oppositori della giunta militare, e pochissimi sopravvissero alle torture e agli abusi: tra le vittime dei “voli della morte” (in cui le persone venivano gettate in mare da un aereo) vi sono anche due religiose francesi, Alice Domon (i cui restio non sono mai stati ritrovati) e Leonie Duquet, sequestrate dalla polizia nel dicembre del 1977. Il processo era iniziato nel 2012 e da allora undici imputati sono morti e tre sono stati ritenuti troppo malati per poter affrontare le udienze; la lettura della sentenza è durata quattro ore, in un’aula gremita dal pubblico mentre davanti al tribunale uno schermo gigante trasmetteva in diretta quanto avveniva all’interno. Secondo i dati diffusi dalle organizzazioni per i diritti umani circa 30mila persone sono state rapite, torturate e uccise in quella che venne definita la “Guerra sporca” della dittatura argentina contro gli oppositori di sinistra (una repressione comune ad altri regimi sudamericani del “Cono Sur” e battezzata come “Operazione Condor”). Le vittime della repressione erano combattenti della guerriglia dei “Montoneros” ma anche membri dei sindacati, studenti, e in genere simpatizzanti della sinistra: in alcuni casi vennero perseguiti anche i loro familiari e amici.

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