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Argento maledetto: l’Italia del nuoto si arrende ancora alla Germania

Barbara Pozzobon, Ginevra Taddeucci, Marcello Guidi e Gregorio Paltrinieri

Sentosa Island conferma la sua natura crudele per gli azzurri del nuoto di fondo. La staffetta 4×1.5 chilometri regala all’Italia il sesto argento di questi Mondiali, ma anche l’ennesima beffa contro una Germania che sembra aver trovato la formula magica per dominare le acque libere con 1h09’15″4 vs 1h09’13″3.
Due secondi e un centesimo che pesano come macigni sul quartetto azzurro formato da Barbara Pozzobon, Ginevra Taddeucci, Marcello Guidi e Gregorio Paltrinieri. Dall’altra parte della piscina, i tedeschi festeggiano il poker d’oro trascinati da un Florian Wellbrock in stato di grazia, affiancato da Celine Rieder, Oliver Klemet e Isabelle Gose.

Il duello finale che spezza i cuori azzurri

La strategia tedesca si rivela vincente fin dalle prime bracciate. Mentre l’Italia punta sulla solidità della Pozzobon in apertura, la Germania rimescola le carte schierando subito gli uomini. Una mossa che mette sotto pressione immediata gli azzurri, costretti a rincorrere per tutta la gara.
“Ho affrontato tre maschi tra i più forti al mondo. Era inevitabile con gli uomini. Sono rimasta da sola, nessuno mi ha dato una mano dietro” ha detto Ginevra Taddeucci, simbolo di questi Mondiali. La seconda frazione diventa un calvario per la 28enne fiorentina, che pure non si arrende mai. Dietro di lei, Marcello Guidi prepara la rimonta che riaccende le speranze azzurre.

La Rimonta di Guidi e l’Ultimo Assalto di Paltrinieri

Il cagliaritano entra in acqua con 1’26” di svantaggio. Sembra una missione impossibile, ma il 28enne delle Fiamme Oro trova la prestazione della vita: recupera 1’11”, riportando l’Italia a ridosso della Germania.
“Ho visto che ne avevo di più e l’ho passato. Era una promessa che ci eravamo fatti in Croazia con Greg due mesi fa. L’abbiamo mantenuta” ha detto Marcello Guidi, alla sua prima medaglia mondiale.
Il testimone passa nelle mani esperte di Paltrinieri, che nonostante i problemi al dito e le condizioni estreme trova l’energia per un ultimo, disperato assalto. Il testa a testa finale con Wellbrock elettrizza Singapore, ma il tedesco conferma ancora una volta la sua superiorità nelle acque libere.

Il bilancio di un mondiale agrodolce

“C’è crisi d’argento a Sentosa, ce lo siamo preso tutto noi” ha detto Gregorio Paltrinieri, con amara ironia. Per il campione di Carpi sono 19 medaglie mondiali in otto edizioni, un palmares che ne conferma la grandezza nonostante l’assenza dell’oro più agognato. L’Italia conquista il trofeo per nazioni, ma resta l’amaro in bocca per un oro che continua a sfuggire.
Dal 2017, quando la specialità entrò nel programma mondiale, gli azzurri non hanno mai mancato il podio nella staffetta mista. Un argento a Gwangju 2019, l’oro di Fukuoka 2023, ora questo secondo posto che sa di occasione mancata.

Sguardo al futuro

“È un mondiale post olimpico, ma il livello è già altissimo. La squadra è stata in gran parte rinnovata; sono sicuro che otterrà buoni risultati facendo crescere i più giovani”, ha analizza Paltrinieri prima del rientro in Italia. Le parole del capitano azzurro suonano come un passaggio di consegne.
Mentre Guidi scopre l’ebbrezza delle medaglie mondiali e la Taddeucci si conferma regina delle acque libere, l’Italia guarda già ai prossimi appuntamenti. Con la consapevolezza che la Germania, guidata da un Wellbrock sempre più dominante, rappresenta l’ostacolo più duro da superare. Singapore si chiude con sei argenti e una certezza: l’Italia del nuoto di fondo ha qualità e profondità, ma deve ancora trovare la chiave per spezzare l’egemonia tedesca quando conta davvero.
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Redazione