Società

Asmara miniera di Fiat 600 d’epoca, ma è vietato esportarle

Il simbolo di Asmara, capitale dell’Eritrea candidata a essere inserita dall’Unesco nella lista del Patrimonio dell’Umanità, è questa stazione di servizio Fiat costruita durante la colonizzazione italiana in stile futurista, ma l’identità della città non è solo nella sua architettura di inizio Novecento. C’è anche un patrimonio a rischio di estinzione fatto di auto d’epoca. Sono le tante Fiat 500 e 600 che ancora circolano indisturbate per le strade della capitale, specialmente come flotte delle scuole guida, e che fanno gola ai collezionisti di tutto il mondo. Per questo le autorità eritree hanno deciso di vietarne l’esportazione, come riferisce Susanna Bortolotto, ricercatrice del Politecnico di Milano impegnata in un progetto di formazione di tecnici eritrei per il restauro della città.

“Asmara non presenta solo il suo patrimonio di architetture, viali alberati e spazi publbici, ma l’altro patrimonio che è poco conosciuto, ma è altrettanto importante è la capacità di questa città di offrire al visitatore che viene da fuori i suoi bar, i suoi tavolini all’aperto, i cornetti, le pastarelle, tutto quello che gli italiani hanno portato insieme alle architetture e alle piazze. E’ questo un altro valore aggiunto della città così come, se uno cammina per le strade, ha modo di rivedere le Fiat 500, le auto di una volta che adesso in Italia non ci sono più”. Il verdetto dell’Unesco è atteso entro luglio, ma intanto, grazie a un finanziamento di 300.000 euro dell’Unione europea, è partita la collaborazione con l’ateneo milanese che prevede il completamento del piano di conservazione della città africana e l’apertura di un cantiere di restauro pilota nell’antico mercato del pesce.

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