Gaza, attacco alla Flotilla: Meloni condanna l’iniziativa “irresponsabile”, Crosetto invia la fregata Fasan
La premier da New York definisce “pericolosa” la missione umanitaria. Oltre 500 diplomatici scrivono a Tajani contro politiche su Israele.
Guido Crosetto
Parlando da New York, la presidente del Consiglio ha ribadito che non era necessario “rischiare la propria incolumità infilandosi in un teatro di guerra” quando il governo italiano avrebbe potuto consegnare gli aiuti “in poche ore” attraverso canali istituzionali. Meloni ha lanciato un appello alla responsabilità, rivolgendosi in particolare ai parlamentari italiani coinvolti nell’iniziativa.
Il capo del governo ha illustrato la proposta alternativa messa a punto dal ministro degli Esteri Antonio Tajani: consegnare gli aiuti umanitari a Cipro, affidandoli al patriarcato latino di Gerusalemme che si assumerebbe la responsabilità della distribuzione. “È una proposta sulla quale mi pare ci sia il consenso del governo cipriota, del governo israeliano e ovviamente del governo italiano”, ha spiegato la premier, aggiungendo di essere in attesa di una risposta dalla flottiglia.
Meloni: “Non sono stupida, l’obiettivo è attaccare il governo”
Con toni particolarmente duri, Meloni ha accusato i promoters dell’iniziativa di strumentalizzare la sofferenza della popolazione di Gaza per fini politici interni. “Io non sono stupida: quello che accade in Italia non ha come obiettivo alleviare la sofferenza della popolazione di Gaza, ma attaccare il governo italiano”, ha dichiarato senza mezzi termini. La premier si è detta “stupita” anche dalla reazione dell’opposizione alla posizione governativa sul riconoscimento dello Stato di Palestina, ribadendo: “Siamo disponibili a riconoscere la Palestina ma non a fare un favore ad Hamas”.
Sul fronte ucraino, Meloni ha definito “provocazioni” le recenti azioni russe, sottolineando l’importanza di “ragionare a sangue freddo” per evitare un’escalation che “conviene solo a Putin e alla Russia che sono oggettivamente in difficoltà”. La premier ha precisato che, pur rispettando le norme internazionali che prevedono l’abbattimento di aerei militari minacciosi nello spazio aereo nazionale, l’Italia deve “fare tutto per evitare l’escalation”.
Crosetto autorizza l’intervento della Marina Militare
Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha espresso “la più dura condanna” per l’attacco subito dalle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla, sottolineando che “anche le manifestazioni e le forme di protesta devono essere tutelate quando si svolgono nel rispetto delle norme del diritto internazionale”. Alle 3.50 della notte scorsa, pur trovandosi in Estonia, Crosetto ha autorizzato l’intervento immediato della fregata multiruolo Fasan della Marina Militare, che stava navigando a Nord di Creta nell’ambito dell’operazione Mare Sicuro.
“Dopo un confronto con il Capo di Stato Maggiore della Difesa e una valutazione veloce dell’accaduto, mi sono sentito con il Presidente del Consiglio”, ha spiegato il ministro, precisando di aver informato dell’operazione l’Addetto militare israeliano in Italia, l’Ambasciatore italiano a Tel Aviv e l’Unità di Crisi della Farnesina.
Nel frattempo, il Ministero degli Affari Esteri è stato oggetto di un “mail bombing” scatenato da un centro sociale dopo l’attacco contro le barche della Flotilla. L’invio di migliaia di false mail ha ostacolato il lavoro dell’Unità di Crisi, impegnata nei contatti con i cittadini italiani a bordo delle imbarcazioni. L’autorità giudiziaria è stata informata dal comando provinciale dei Carabinieri dell’azione informatica contro la Farnesina.
Tajani in campo per evitare lo scontro
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha intensificato i contatti diplomatici, sentendo i colleghi israeliano Gideon Sa’ar e cipriota Constantinos Kombos per verificare la possibilità di consegnare a Gaza il materiale umanitario attraverso canali alternativi. L’obiettivo della Farnesina è evitare “qualsiasi possibilità di contrasto violento” nel tentativo di bloccare la Flotilla, mettendo a punto un meccanismo di mediazione che possa garantire la consegna degli aiuti senza rischi per l’incolumità delle persone coinvolte.
La situazione resta tesa, con la Flotilla che prosegue la sua rotta verso Gaza nonostante le pressioni diplomatiche e i rischi legati al transito in un’area di guerra. Il governo italiano continua a monitorare la situazione attraverso tutti i canali diplomatici e militari disponibili.
La protesta dei dipendenti della Farnesina
A complicare ulteriormente il quadro, oltre 500 tra funzionari e dipendenti della Farnesina hanno sottoscritto una lettera indirizzata al ministro Tajani, denunciando il “profondo disagio etico e professionale” derivante dal dover assicurare funzioni collegate ad attività che coinvolgano autorità israeliane “direttamente coinvolte nello sterminio della popolazione civile palestinese”.
I firmatari, di ruolo e contrattisti di tutti i profili, ritengono che tali adempimenti, “pur svolti con disciplina e onore, appaiono in contrasto con i nostri principi e con gli obblighi di tutela del Diritto Internazionale Umanitario, rischiando di tradursi in una forma di concorso o avallo al massacro in corso”. Nella lettera vengono avanzate richieste precise: dalla sospensione dell’Accordo di associazione Ue-Israele al riconoscimento dello Stato di Palestina, dal sostegno alla Relatrice Onu Francesca Albanese allo stop alle esportazioni di armamenti verso Israele.
