Nuovo attentato in Turchia: quattro morti, due sono gli attentatori. Arrestati due sospetti

Nuovo attentato in Turchia: quattro morti, due sono gli attentatori. Arrestati due sospetti
5 gennaio 2017

La Turchia è stata colpita oggi da un nuovo attentato che ha provocato due morti nella città costiera di Smirne, cinque giorni dopo la strage nella discoteca di Istanbul il cui autore è ancora in fuga. L’attacco odierno perpetrato con un’autobomba ha preso di mira un tribunale di Smirne (Ovest) e ha ucciso un poliziotto e un dipendente del tribunale, secondo i media turchi. Due “terroristi” sono stati uccisi dalla polizia dopo l’esplosione, secondo la stessa fonte. Due sospetti sono stati arrestati dalla polizia turca durante la caccia all’uomo scattata dopo l’attentato. Il prefetto di Izmir Erol Ayyildiz ha dichiarato che tutti gli elementi portano alla pista della guerriglia curda del Pkk. Nella dichiarazione rilasciata alla agenzia turca Anadolu il prefetto ha spiegato che un’autobomba e’ stata fatta deflagrare al check point della polizia, mentre gli agenti intimavano lo stop all’uomo al volante, sceso insieme a un complice appena prima dell’esplosione. Un altro veicolo sospetto e’ stato fatto detonare dagli artificieri poco dopo l’attentato. Oltre al poliziotto deceduto, altri 3 sono rimasti feriti insieme ad altri 4 civili, uno dei quali versa in condizioni critiche, altri 3 sono stati gia’ dimessi. In base a quanto dichiarato da Ayyildiz, gli autori dell’attacco erano armati di due kalashnikov, un bazooka a breve gittata e otto bombe a mano.

NUOVI ARRESTI STRAGE REINA L’attentato è l’ultimo di una serie di attacchi che hanno insanguinato la Turchia nel 2016 e che sono stati imputati sia ai jihadisti dello Stato islamico (Isis) sia rivendicati dai ribelli curdi. Intanto le autorità turche ricercano attivamente l’autore del massacro di capodanno a Istanbul che è riuscito a fuggire dopo aver ucciso 39 persone e ferite oltre decine durante la notte di Capodanno in una discoteca, il Reina. Questas strage è stata rivendicata dall’Isis. Intanto oggi le autorità turche hanno proceduto a nuovi arresti nell’ambito dell’inchiesta sull’attentato di Capodanno. Più persone sospettate di essere complici del killer sono finite in manette a Silivri, vicino a Istanbul, secondo l’agenzia di stampa progovernativa Anadolu. I sospetti sono originari del “Turkestan orientale”, ex nome della regione cinese dello Xinjiang a maggioranza uigura, precisa l’agenzia. Il capo della diplomazia turca Mevlut Cavusoglu aveva annunciato ieri che l’autore della strage era stato identificato, senza svelarne nè il nome né la nazionalità. Il vice Primo ministro Veysi Kaynak, citato dai media, ha detto che l’uomo, di cui sono state diffuse diverse immagini, è probabilmente di origine uigura e che le autorità stanno per localizzarlo.

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MOGLIE PRESUNTO KILLER Almeno 36 persone si trovano attualmente in stato di fermo in connessione con l’inchiesta. Fra queste, secondo i media turchi, figurano la moglie del presunto killer, e numerose persone originarie dell’Asia centrale. Delle perquisizioni compiute a Smirne dopo l’arresto di una ventina di persone hanno permesso di rinvenire occhiali da visione notturna, materiale militare e falsi passaporti. Diversi organi di stampa avevano affermato a inizio settimane che il presunto autore della strage di Capodanno si era trasferito a novembre a Konya (Sud) con la moglie e i loro due figli per non destare sospetti. Secondo l’agenzia Dogan, l’assalitore ha poi preso un autobus per Istanbul il 15 dicembre. Une immensa caccia all’uomo è stata lanciata per catturare il killer che sarebbe fuggito dalla discoteca dopo essersi cambiato d’abito.

RAFFORZATA SICUREZZA La sicurezza alle frontiere greca e bulgara della Turchia è stata rafforzata, ha riportato oggi Dogan, precisando che i veicoli e le persone che lasciano il territorio vengono perquisite. Le foto del presunto autore dell’attentato al Reina sono state affisse al valico di frontiera di Kapikule, al confine bulgaro dove gli agenti effettuano dei controlli di identità, ha aggiunto l’agenzia di stampa.  L’attentato d’Istanbul è avvenuto mentre l’esercito turco tenta, al prezzo di pesanti perdite, di riconqistare la città di al Bab, un bastione dell’Isis nel Nord della Siria dove Ankara conduce una offensiva contro i jihadisti, ma anche contro le milizie curde. Rivendicando la carneficina del Reina, l’Isis ha contestato alla Turchia il suo intervento in Siria e la sua partecipazione alla coalizione a guida Usa che combatte il gruppo jihadista in Siria e in Iraq.

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