Auditel-Censis: le smart tv triplicano e superano le tv tradizionali

Auditel-Censis: le smart tv triplicano e superano le tv tradizionali
15 novembre 2023

Il 2023 sarà ricordato come l’anno in cui le Smart tv hanno raggiunto e superato le tv tradizionali. Oggi nelle case degli italiani ci sono complessivamente 21 milioni di Smart tv, ovvero quelle che si connettono anche via internet, e 20 milioni e mezzo di tv tradizionali: a certificarlo è il Sesto Rapporto Auditel-Censis intitolato “La nuova Italia televisiva”, presentato nella Sala capitolare del Senato. Andrea Imperiali, Presidente Auditel: “Questo è un sorpasso molto importante, favorito anche dal processo di switch-off (spegnimento, ndr) del nuovo standard del digitale terrestre, ma sta avvenendo a ritmi abbastanza sostenuti”.

Secondo la ricerca negli ultimi 7 anni le Smart tv sono triplicate, i nuovi televisori sono tendenzialmente più grandi, mentre sono 122 i milioni di device presenti nelle case degli italiani (+ 2,2% nell’ultimo anno). Di questi nel 2023 si contano 97 milioni di device connessi, con una media di 4 per abitazione, che permettono di integrare i contenuti della tv lineare con l’offerta in streaming, anch’essa fortemente aumentata, complice anche la pandemia.

 

 

Ma resta il digital divide sulla banda ultra larga: secondo il rapporto (che si fonda sulla Ricerca di base Auditel con 7 wave l’anno, 20 mila abitazioni visitate, 41 mila interviste face-to-face) al momento è il 63,1% delle famiglie italiane (15 milioni e 400.000 nuclei in valore assoluto) a vivere in abitazioni che dispongono di Adsl, fibra ottica o satellitare, mentre mancano all’appello 17 milioni e 100.000 individui. Il 30,2% dei nuclei famigliari possiede solo una connessione mobile, mentre circa 2 milioni e mezzo di italiani non accedono a internet da casa. “Addirittura abbiamo registrato 5 milioni di famiglie che accedono solo tramite smartphone, quindi con un utilizzo di tutte le possibili funzionalità del web del tutto limitato. E per questo bisogna correre per aumentare questa copertura al più presto possibile”, ha auspicato Imperiali.

Alla presentazione del rapporto anche il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso: “L’Italia sta andando avanti sulla strada della transizione digitale e quindi sulla strada della valorizzazione di nuovi strumenti. È un segno importante che noi dobbiamo valorizzare anche per consentire poi al servizio pubblico ma anche a tutti coloro che realizzano programmi radiotelevisivi in questo paese di poter essere sempre più competitivi nei servizi dati ai nostri cittadini”. È ancora lunga la strada per raggiungere l’obiettivo stabilito dal Pnrr all’interno della Strategia per la Banda Ultra Larga, che prevede connessioni a 1 Gigabit su tutto il territorio nazionale per tutti i cittadini entro la fine del 2026.

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