“Avevo solo un’emicrania”: ufficiale, ZERO FARMACI ALLA GUIDA I Se li assumi da Agosto ti RITIRANO LA PATENTE I Vietati perfino quelli da banco
Farmaci alla guida (pexels) - IlFogliettone.it
Nuovo Codice della Strada: attenzione ai farmaci, si rischia il ritiro della patente, controlli più severi e frequenti
Con la riforma del Codice della Strada voluta dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, sono stati introdotti importanti cambiamenti che stanno facendo molto discutere. Tra le principali novità figura un netto inasprimento delle sanzioni per chi si mette alla guida in condizioni psicofisiche alterate. La revisione dell’Articolo 187 ha ampliato il raggio d’azione dei controlli, rendendo più facile l’accertamento dell’uso di sostanze che possono compromettere l’attenzione e la sicurezza al volante.
In passato, i controlli per la guida sotto l’effetto di stupefacenti venivano effettuati principalmente in presenza di segnali evidenti di alterazione. Oggi, invece, le forze dell’ordine possono sottoporre a test qualsiasi automobilista, anche in assenza di sintomi apparenti. Questo cambiamento ha generato preoccupazione e interrogativi, soprattutto tra coloro che assumono farmaci prescritti per condizioni mediche croniche o temporanee.
Uno degli aspetti più discussi riguarda i farmaci che, pur essendo regolarmente prescritti e utilizzati per trattare determinate patologie, possono risultare nei test come sostanze stupefacenti. È il caso, ad esempio, dell’insulina, usata dai pazienti diabetici, o degli antidepressivi, prescritti per trattare ansia e depressione. In questi casi, la legge non prevede sanzioni se l’automobilista è in grado di dimostrare l’uso legittimo e terapeutico del farmaco.
Per evitare fraintendimenti e spiacevoli conseguenze, è fondamentale che chi assume farmaci potenzialmente rilevabili nei test tenga sempre con sé la prescrizione medica. Questo documento certifica l’autorizzazione al trattamento e permette agli agenti di distinguere tra un uso terapeutico e un eventuale abuso. Tuttavia, resta essenziale che la quantità di principio attivo rilevata nei controlli sia compatibile con i dosaggi prescritti.
L’importanza della consapevolezza alla guida
Le modifiche al Codice della Strada hanno un obiettivo preciso: aumentare la sicurezza sulle strade, riducendo i rischi legati alla guida in stato psicofisico alterato. Anche i farmaci, infatti, possono compromettere i riflessi, la lucidità e la prontezza di reazione di un conducente. Per questo motivo, ogni automobilista è chiamato a una maggiore consapevolezza riguardo agli effetti dei medicinali che assume, soprattutto prima di mettersi al volante.
Non tutti i farmaci generano allarmi nei test, ma alcuni, pur leciti, possono comunque alterare la capacità di guida. Benzodiazepine, analgesici oppiacei, ansiolitici e sedativi sono tra i medicinali che possono influire negativamente sulla concentrazione e sui riflessi. Anche alcuni farmaci così detti “da banco”, che si comprano senza prescrizione possono influenzare la lucidità alla guida. Anche se non si tratta di sostanze illegali, il loro effetto sul comportamento alla guida può essere significativo, ed è per questo che il legislatore ha voluto includerli nei controlli.

La responsabilità individuale al centro della riforma
Con la nuova normativa, il concetto chiave diventa la responsabilità individuale. Non basta più affidarsi alla buona fede o alla discrezione dell’agente di polizia: ogni conducente deve essere pienamente consapevole delle proprie condizioni psicofisiche e delle possibili interferenze dei farmaci assunti. La legge, in questo senso, non fa sconti, ma offre strumenti per tutelarsi, come l’uso della documentazione medica.
La riforma del Codice della Strada rappresenta un segnale forte e chiaro: la sicurezza viene prima di tutto. È necessario, oggi più che mai, che gli automobilisti si informino sugli effetti dei medicinali prescritti e sulle implicazioni legali della loro assunzione. Conoscere ciò che si assume, parlare apertamente con il proprio medico e avere sempre con sé le necessarie certificazioni può fare la differenza tra una guida sicura e una sanzione che può compromettere la patente e la libertà di circolazione.
