Bancarotta, arrestato Cecchi Gori. Il produttore dovrà scontare 8 anni

29 febbraio 2020

Il noto produttore cinematografico italiano, Vittorio Cecchi Gori è stato arrestato, accusato di diversi reati finanziari, tra cui la bancarotta fraudolenta, nell’ambito del crac da 24 milioni di euro della “Safin Cinematografica”. Cecchi Gori, condannato giovedì scorso in via definitiva per il crac della casa di produzione cinematografica Safin e destinatario di un ordine di carcerazione per scontare 8 anni e 5 mesi di reclusione, è ricoverato all’ospedale Gemelli di Roma, dove si trova piantonato. Il ricovero, secondo quanto si è appreso, risale al giorno stesso della condanna. Cecchi Gori dovrebbe restare in ospedale almeno fino a lunedì.

I carabinieri hanno notificato ieri pomeriggio al policlinico Gemelli, dove era ricoverato, a Vittorio Cecchi Gori l’ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Corte d’Appello di Roma per un cumulo pena di 8 anni, 5 mesi e 26 giorni di reclusione relativo a reati finanziari, tra cui una bancarotta fraudolenta. Secondo quanto si è appreso, è attualmente piantonato dalla polizia penitenziaria e, al termine della degenza, sarebbe previsto il suo trasferimento nel carcere romano di Rebbibia. Lunedì scorso la Cassazione aveva confermato per l’ex patron della Fiorentina, 77 anni, la condanna a 5 anni e mezzo di reclusione in relazione al crac da 24 milioni di euro della casa di produzione cinematografica Safin. In base alla decisione dei giudici di piazza Cavour, saranno riviste, con un Appello bis, solo le condanne accessorie.

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