Banche fallite, parte il dialogo tra le quattro good bank e i risparmiatori

Banche fallite, parte il dialogo tra le quattro good bank e i risparmiatori
8 gennaio 2016

di Enzo Marino

Aprire un canale di dialogo dopo le forti tensioni delle ultime settimane. È l’obiettivo dell’incontro di oggi pomeriggio a Roma tra i vertici delle quattro good bank salvate dal governo e i rappresentanti dei risparmiatori penalizzati dal decreto salva-banche. Una riunione con cui Roberto Nicastro, presidente delle nuove Banca Marche, Banca Etruria, CariFerrara e Carichieti, punta a cercare il confronto in attesa che dall’esecutivo arrivino i decreti sugli indennizzi. E da parte degli obbligazionisti ci sono segnali di apertura, seppure un po’ frenati da prudenza e scetticismo dopo le manifestazioni e le dure proteste di dicembre. Al tavolo odierno, secondo fonti bancarie, Nicastro non parteciperà ma ci saranno l’amministratore delegato di Banca Etruria, Roberto Bertola, l’ad di CariChieti, Salvatore Immordino, e Maria Pierdicchi, consigliere indipendente delle quattro banche e con un ruolo particolare nel dialogo con i risparmiatori. Non sarà un incontro facile, ma si cercherà di individuare le strade percorribili e prospettare le possibili soluzioni. Con la consapevolezza che, nei provvedimenti sui parametri per ricevere gli indennizzi, non si parlerà di risarcimento del danno ma di un sistema per alleviare le perdite delle persone che hanno investito buona parte del patrimonio nelle obbligazioni subordinate.

La strada per gli indennizzi è però ancora lunga, perchè prima di arrivare all’esame dell’Anac, secondo il presidente Raffaele Cantone, saranno necessari due decreti: uno sui requisiti per accedere ai rimborsi e l’altro per definire la procedura e i meccanismi dell’arbitrato. Servirà quindi tempo e forse anche per questo Nicastro vuole tendere una mano ai risparmiatori: già nei giorni scorsi, infatti, ha parlato della possibilità che anche gli obbligazionisti possano beneficiare dei proventi che saranno ottenuti dalle azioni di responsabilità verso gli ex-vertici dei quattro istituti di credito. Segnali distensivi che al momento sembrano ricambiati dai risparmiatori, anche se con cautela. “Il nostro – ha detto la portavoce del Comitato vittime del Salva-banche, Carmen Letizia Giorgianni – è uno spirito da una parte positivo, perchè speriamo che ci sia l’inizio di un dialogo. Non sappiamo ciò che le nuove banche potranno prometterci o potranno fare, ma cercheremo in tutte le sedi opportune di ottenere questo ristoro per gli investitori coinvolti in questa vicenda”. Restano forti, però, le perplessità sulla procedura arbitrale. “I tempi saranno lunghi – ha sottolineato Giorgianni – hanno individuato le vittime in appena un migliaio e non sono dati che ci risultano. Il governo non ha ben valutato le conseguenze di questo decreto”. E se domani sarà il momento del dialogo, la settimana prossima riprenderanno le proteste: il 12 gennaio è prevista una nuova manifestazione a Roma davanti alla sede della Consob, accusata di non essere intervenuta per tempo a tutela degli obbligazionisti.

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