Economia

Banche italiane in rosso, perdita per 71,5 miliardi ultimi sei anni

Il 2016 si è chiuso con una nuova importante perdita di esercizio per le banche italiane, superiore a 19 miliardi di euro. Negli ultimi sei anni, pur considerando i profitti registrati nel 2015, la perdita cumulata registrata dal sistema bancario è stata pari a 71,5 miliardi. E’ quanto emerge dal rapporto banche realizzato dal Cer dal quale arrivano timidi segnali di miglioramento per il periodo 2017-2020. Anche l’anno in corso si chiuderà con conti in rosso per il sistema bancario della penisola, in pareggio il 2018 e finalmente tornerà a generare profitti nel biennio 2019-2020. Il rapporto indica che il 2016 è stato caratterizzato da numerosi andamenti negativi: il margine di interesse si è ridotto, gli altri ricavi sono calati, i costi sono cresciuti a causa di spese straordinarie legate ai processi di ristrutturazione e gli accantonamenti sono ritornati su valori record. Al contrario, qualche segnale di miglioramento è pervenuto dallo Stato Patrimoniale, visto che il credito destinato alle famiglie continua ad espandersi e lo stock di sofferenze ha arrestato la sua corsa. L`evoluzione della raccolta ha confermato le tendenze in atto da tempo: meno obbligazioni e più depositi. “La previsione, quindi, si innesta su un 2016 molto negativo e ne viene ovviamente condizionata. Le dinamiche stimate per il periodo di previsione mostrano miglioramenti graduali” si legge nel rapporto.

Il credito tenderà lentamente ad espandersi, ma quello destinato alle imprese si riprenderà solo a partire dal 2018. Lo stock di sofferenze è previsto in calo già dall`anno in corso, ma sarà ancora oltre i 150 miliardi nel 2020. La raccolta bancaria continuerà a focalizzarsi sul breve termine, con crescita di importanza dei depositi in conto corrente. I tassi di interesse rimarranno su livelli bassi per tutto il periodo di previsione, ma dal 2018 è prevista l`inversione graduale della politica monetaria. Quindi, si stima che i livelli minimi dei tassi siano stati raggiunti lo scorso anno o saranno toccati nell`anno in corso. Nonostante questa inversione, a fine periodo il livello stimato dei tassi di interesse sarà comunque basso in prospettiva storica. Queste dinamiche dello Stato Patrimoniale e dei tassi di interesse produrranno un lento miglioramento nel conto economico. “Allo stato attuale stimiamo una perdita di esercizio anche per il 2017, un sostanziale pareggio nel 2018 e utili crescenti nel biennio finale di previsione”. Questi risultati saranno ottenuti grazie ad un lento miglioramento del margine di interesse, legato alla ripresa del credito e risalita dei tassi, ad un irrobustimento degli altri ricavi e ad una moderazione di costi e accantonamenti. Tuttavia, la redditività prevista al 2020 sarà ancora molto bassa (ROE all`1,5%), anche perché gli effetti benefici della pulizia dei bilanci sono controbilanciati da poste straordinarie e dai costi iniziali che il sistema sta sostenendo per avviare le numerose ristrutturazioni. Da ciò deriva che solo in futuro l`ultima riga del conto economico potrà beneficiare degli effetti positivi degli ingenti processi strutturali di cambiamento avviati nel corso degli ultimi anni.

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