Economia

Bankitalia: da Visco agenda al governo, unità per Ricostruzione

Ricostruire il paese travolto dal coronavirus con uno spirito unitario. Potrebbe essere questo il messaggio principale delle Considerazioni finali del governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, attese domani mattina a palazzo Koch. Un discorso che si profila come un’agenda di ampio respiro per il sistema politico, impegnato a uscire dall’emergenza e sostenere il riavvio dell’attività dopo lo shock più violento. Una situazione “senza precedenti” con l’urgenza di dare forma a un progetto di rinascita economica, in un momento in cui la pandemia ha rallentato la sua corsa ma con ancora tanti rischi e incognite per il futuro.

L’intervento di Visco comincerà alle 10.30, davanti a una platea con soli 30-40 ospiti, distanziati tra loro rispettando le misure anti-Covid. Una vera novità per un “rito” di fine maggio che da decenni richiama le figure di spicco dell’economia e della finanza: quest’anno quasi tutti dovranno seguirlo in diretta tv su Rai2 o in streaming sul sito della banca. Inevitabilmente il tema dominante delle Considerazioni sarà la crisi causata dall’epidemia, che secondo il governatore avrà un impatto “ampio e profondo”. E se al Forex all’inizio di febbraio aveva avvertito su questo nuovo rischio globale, nelle settimane successive ha assicurato che Via Nazionale sarebbe stata pronta a “esplorare tutte le opzioni” per aiutare il paese.

Dalle riforme strutturali ai rapporti con l’Unione Europea, dagli investimenti pubblici alla transizione “green”: la ricetta di Visco attraverserà campi diversi per convergere sull’esigenza di grande rinnovamento di un paese colpito duramente dal virus dopo due anni di sostanziale stagnazione. In questa fase, ha detto un mese fa, la “priorità assoluta” oltre a salvare le vite umane “è mantenere la capacità produttiva delle nostre economie”, sostenere famiglie e aziende e “impedire che i problemi di liquidità si trasformino in default di massa”. Perchè “una sofferenza economica significativa sembra inevitabile in tutti i Paesi” e “il tributo che dovrà pagare l’economia reale sarà rilevante, per i lavoratori e le imprese”.

Con il Pil italiano a picco di quasi il 10% nel 2020, secondo la Banca d’Italia è il momento di un’azione pubblica vigorosa perchè le ripercussioni della pandemia andranno “oltre il breve periodo”. Per il governatore l’equilibrio dei conti pubblici è un leitmotiv e sarà ribadito anche questa volta, puntando non sull’austerity ma su una strategia di lungo termine per ridurre il debito molto elevato. Debito che quest’anno crescerà in maniera molto forte, mantenendo però condizioni di sostenibilità. L’economia nazionale, del resto, può affrontare “shock avversi” nonostante sia “cresciuta la vulnerabilità dei bilanci di famiglie e imprese”.

Un capitolo rilevante sarà poi dedicato alle banche, chiamate a giocare un ruolo cruciale non solo per i finanziamenti ma anche per “il rischio elevato di instabilità finanziaria globale”. Gli istituti italiani sono più “solidi” rispetto al passato ma sono “esposti” all’impatto del coronavirus, per le tensioni sui mercati finanziari e per la possibile risalita delle sofferenze. Il richiamo di Visco sarà probabilmente rivolto alla necessità di garantire il sostegno all’economia, assecondando il “dispiegamento” delle misure d’emergenza sui prestiti approvate dal governo. Anche le banche devono partecipare a questo “sforzo collettivo” del paese per “passare a una fase di ripresa e di ricostruzione, durante la quale sarà essenziale essere uniti”.

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