di Barbara Acquaviti
La guerra infinita in Puglia e il conseguente inasprimento dei toni anche con Fratelli d’Italia. Il nodo Liguria con le alleanze ancora da chiudere. Per non dire del punto interrogativo della Toscana, dove il centrodestra andrà più diviso che mai e Forza Italia non ha ancora individuato il suo candidato. Per quanto non ne avesse voglia, insomma, Silvio Berlusconi nelle ultime ore è stato costretto a prendere in mano il caos Regionali. Gli è ormai ben chiaro che non si può tenere il file aperto all’infinito per questo è stata fissata per domani una dead line. E’ domani, dunque, il giorno in cui bisognerà tirare una riga sul voto di fine maggio. Ma, anche in conseguenza, su quello che ne sarà del partito. Perché le due cose continuano a essere strettamente legate, come dimostra lo scontro con Fitto in Puglia. E come ben sa anche Denis Verdini che aspetta di capire se il Cavaliere deciderà di dichiarargli guerra scegliendo nel suo ‘feudo’ un candidato gradito al cerchio magico.
Formalmente Berlusconi continua a tacere e, incredibilmente, a dispetto del cupio dissolvi in preda al quale è il partito, decide di esternare, attraverso una nota, solo per smentire ricostruzioni giornalistiche che lo volevano ormai infastidito dai cagnolini di casa tanto amati dalla compagna Francesca Pascale. Rientrato ieri a Roma, però, l’ex premier si è anche occupato dei candidati alle Regionali: oggi ha avuto un pranzo con i suoi più stretti collaboratori proprio per decidere i prossimi step. E domani, appunto, ci sarà una riunione del comitato elettorale allargato ai coordinatori delle sette Regioni interessate dal voto. Ma anche, viene spiegato, a Denis Verdini. Quanto verrà deciso – sempre secondo quanto prevede la road map – dovrebbe essere poi sottoposto al voto dell’Ufficio di presidenza a fine mese. E il senso del ragionamento è il seguente: chi non si adegua alle decisioni (e ai candidati) del partito è fuori. Il messaggio è ovviamente diretto a Raffaele Fitto con cui la guerra è ormai dichiarata.
Verdini, invece, per ora resta in attesa. La decisione che Berlusconi prenderà sulla Toscana potrebbe avere delle conseguenze sul voto del suo manipolo di deputati sull’Italicum ma anche sulla nascita di nuovi gruppi. Il punto è che ormai il Cavaliere mette in conto (e per certi versi agevola) l’esplosione di Forza Italia, deve solo capire se tra le zavorre oltre all’eurodeputato pugliese c’è anche Denis. Intanto prosegue la telenovela pugliese dove i contendenti, Schittulli, Vitali, Poli Bortone e Meloni, continuano a rinfacciarsi reciprocamente la causa della rottura della coalizione. I rapporti tra Fratelli d’Italia e Fi restano sempre più tesi, ma in Liguria si va verso una ricomposizione. Anche su richiesta degli esponenti locali, infatti, il partito di Giorgia Meloni sarebbe intenzionato a rinunciare a un voto di “protesta” e ad allinearsi alla coalizione che sostiene Giovanni Toti.