Berlusconi spiato dagli Usa. La Farnesina convoca ambasciatore

Berlusconi spiato dagli Usa. La Farnesina convoca ambasciatore
23 febbraio 2016

La Farnesina ha convocato l`Ambasciatore degli Stati Uniti d`America John Phillips per avere chiarimenti circa le indiscrezioni comparse su alcuni organi di stampa secondo le quali il Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi e alcuni suoi stretti collaboratori sarebbero stati sottoposti a intercettazioni telefoniche nel 2011. Lo riferisce la stessa Farnesina. Forza Italia all’attacco dopo le notizie di intercettazioni della Nsa americana all’ex premier Berlusconi: Renzi riferisca in Parlamento, è la richiesta del capogruppo azzurro alla Camera Renato Brunetta, che sollecita anche l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta. “Dopo le inquietanti notizie in merito alle intercettazioni della Nsa americana nei confronti del governo Berlusconi, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, chieda immediatamente conto agli Stati Uniti – afferma Brunetta – di quanto accaduto tra il 2008 e il 2011, e forse anche in altri archi temporali. È un fatto di una gravità inaudita che i cittadini italiani, e ancor peggio i membri di un governo occidentale, vengano spiati da un’amministrazione che giustamente viene considerata amica”. “Il governo venga in Parlamento a riferire su queste gravi notizie e si attivi sin da subito – chiede ancora il presidente dei deputati di Fi – per l’ormai irrinunciabile istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sui fatti del 2011 e sulla crisi borsistica-bancaria del 2015-2016. Il tempo dell’inerzia è finito, caro Renzi. Qui c’è in gioco il sistema democratico che sorregge il nostro Paese”. Anche il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, intervenendo questa mattina ad Agorà, su Rai3, ha detto che “non è giusto che Paesi alleati si intercettino a vicenda. Se è vero, e io credo che lo sia, che i servizi segreti americani hanno ascoltato leader europei come Merkel, Sarkozy e Berlusconi, è un fatto molto grave”. “Le conversazioni dei leader europei rappresentano un rischio per la sicurezza americana? È ridicolo sostenerlo. L’Europa dovrebbe rispondere in maniera diversa agli americani, perché poi non ci si può meravigliare se gli Stati europei restano scettici davanti all’idea di condividere dei dati sensibili con l’intelligence americana”, ha aggiunto Schulz.

Articolo aggiornato alle 15:29

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