Berlusconi stoppa centro autonomo e mette in stand by la federazione di Salvini

Berlusconi stoppa centro autonomo e mette in stand by la federazione di Salvini
Silvio Berlusconi
2 febbraio 2022

Silvio Berlusconi torna ancora una volta sulla scena, e dopo l’elezione del presidente della Repubblica, gestita dal San Raffaele dove era ricoverato per un’infezione, si dedica al centrodestra, uscito dilaniato dalla partita che ha portato al bis di Sergio Mattarella. Nei giorni scorsi era stata Giorgia Meloni a parlare della necessità di una “rifondazione della coalizione”, poi Matteo Salvini aveva lanciato la proposta della federazione, per provare a impedire la creazione di un centro autonomo forte e per tenere la stessa Fi sotto il suo ombrello, e da lì dialogare da una posizione di forza con Fratelli d’Italia. Ora è Berlusconi a dire la sua ricordando che il centrodestra lo ha fondato lui e che quella continua a essere la prospettiva di Forza Italia, ma ribadendo la “centralità” degli azzurri nella coalizione. Tradotto, non è dalla destra che si può rifondare, come immagina Giorgia Meloni.

L’ex premier riunisce il coordinatore Antonio Tajani e i capigruppo Barelli e Bernini, ringraziandoli per la gestione della partita Quirinale, e al termine rilascia una nota in cui sottolinea che il centrodestra esiste grazie a Forza Italia che dunque “è stata e continuerà a essere il perno della coalizione che si contrappone alla sinistra”. Poi disegna il perimetro della coalizione, che resta “orizzonte strategico” per Fi: “Saldamente ancorato ai valori del Ppe: europeista, atlantista, garantista, cattolico e liberale”. In questo quadro, “Forza Italia è impegnata, insieme con le altre sigle di centro, per rafforzare l`area centrale di un centrodestra che è ancora oggi per i sondaggi la prima scelta degli italiani, la coalizione che governa la maggior parte delle Regioni e centinaia di Comuni”. Con questo spirito “siamo pronti per la nuova sfida dentro al centrodestra, per affrontare al meglio i prossimi appuntamenti elettorali: saremo il cuore di un centrodestra che si dovrà presentare alle prossime elezioni profondamente rinnovato”.

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Insomma no a un centro autonomo, ma la federazione proposta da Salvini resta ancora in stand by: prima va rafforzata l’area centrale della coalizione, insieme alle altre sigle, poi si vedrà: di sicuro non è all’ordine del giorno. Un disegno che si scontra però con le tentazioni di chi lavora a un centro autonomo, ad esempio Coraggio Italia. Non a caso Osvaldo Napoli, deputato di Coraggio Italia, ricorda tutte le divisioni che attraversano l’attuale coalizione, da quella sul governo di Mario Draghi fino alla “decisiva” collocazione europea: “Le forze di centro, siano esse in Italia o in Germania o in Francia, sono alternative alla sinistra, ma ben distinte e distanti da forze identitarie o sovraniste. Ne va della stessa credibilità e affidabilità delle forze moderate italiane in Europa”. Un tema però, sottolineano dal centrodestra, che non si porrà prima delle prossime elezioni europee. E comunque, sottolineano da Fi, “Salvini ha avviato un percorso, con il sì all’elezione di Metsola alla presidenza dell’Europarlamento”.

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