Politica

Biden forgia alleanza anti-Cina ma preoccupa l’Europa e irrita la Francia

Un accordo. Tre partner. Molte polemiche. La triplice alleanza Usa-Gran Bretagna-Australia sembra non piacere a chi ne è rimasto escluso, tanto quanto all’obiettivo contro il quale è diretta: la Cina. I francesi in primis hanno criticato l’accordo che ha fatto naufragare una maxi commessa australiana per la costruzione di 12 sottomarini diesel-elettrici convenzionali in Francia: quasi 100 miliardi di dollari. La nuova iniziativa di Joe Biden, Aukus, (dalle iniziali appunto di Australia, Gran Bretagna e Stati Uniti) sulla regione IndoPacifico sembra aver interrotto bruscamente l’estate d’amore del capo della Casa Bianca con l’Europa, cominciata con la promessa ai leader europei che “l’America è tornata” e che la diplomazia multilaterale guiderà la politica estera degli Stati Uniti.

E così la Francia richiama gli ambasciatori da Stati Uniti e Australia “per consultazioni” ha annunciato oggi il ministro degli Esteri, Jean-Yves Le Drian. “Questa decisione eccezionale è giustificata dall’eccezionale gravità degli annunci fatti il 15 settembre da Australia e Stati Uniti”, ha affermato il ministro degli Esteri. “Su richiesta del presidente della Repubblica ho deciso di richiamare subito a Parigi per consultazioni i nostri due ambasciatori negli Stati Uniti e in Australia”, ha dichiarato Le Drian nella nota diffusa dal ministero.

Il titolare del Quai D’Orsay ha sottolineato che “la cancellazione del programma di sottomarini classe Attack che lega dal 2016 Australia e Francia e l’annuncio di una nuova partnership con gli Stati Uniti volta ad avviare studi su una possibile futura cooperazione su sottomarini a propulsione nucleare, costituiscono comportamenti inaccettabili tra alleati e partner, la cui le conseguenze influenzano la visione stessa che abbiamo delle nostre alleanze, dei nostri partenariati e dell’importanza dell’Indo-Pacifico per l’Europa”. 

Non sorprende che anche la Cina abbia reagito con rabbia, accusando gli Stati Uniti e i suoi due partner anglofoni di intraprendere un progetto che destabilizzerà il Pacifico. Ma Aukus a Bruxelles è visto come un progetto che esclude l’Unione Europea, atto a ricalibrare anche gli equilibri all’interno della Nato. Parigi ha espresso “totale incomprensione” per la nuova azione e ha detto che “assomiglia molto a quello che ha fatto Trump”.

Non è il primo segno in realtà di disimpegno a favore di urgenze più strette rispetto al crescente pericolo costituito da Pechino: ad esempio l’acquiescenza di Biden rispetto al gasdotto Russia-Germania che aggirerà Polonia e Ucraina, dopo altri sintomi di minore attenzione di prima, rispetto ai Paesi dell’Est Europa. Inevitabilmente la questione ha riportato in auge il tema dell’autonomia strategica europea. Un tema complesso, che secondo il capo della politica estera dell’Ue Josep Borrell dovrà essere rimesso in primo piano.

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