Politica

Blindato e veloce, il 24 ottobre Rosatellum in Senato

In aula il 24 ottobre. Come da programma, i quattro partiti che sostengono il Rosatellum bis spingono per un’approvazione rapida anche in Senato. La commissione Affari costituzionali ha cominciato i lavori già ieri, per domani, giovedì, sono fissate audizioni di esperti ed entro venerdì andranno presentati gli emendamenti che saranno in votazione da lunedì 23 pomeriggio. A conti fatti, è altissimamente probabile che il Rosatellum approdi nell’emiciclo senza che l’esame sia stato concluso e, dunque, senza relatore. Per ora ufficialmente non si parla di fiducia. Anzi, il capogruppo dem Luigi Zanda fa quasi intendere che una decisione in merito non sia stata presa. “Non sappiamo – sostiene – se il governo deciderà o no di mettere la fiducia, ma questo dipenderà anche da noi, se sapremo dimostrare di saper discutere”. In realtà, il dado è tratto: come alla Camera le fiducie saranno tre, su ciascuno dei primi articoli della legge, poi si passerà all’esame degli articoli 4 e 5 e dunque al voto finale che in questo caso, però, sarà palese. E dunque non potrà riservare alcun tipo di sorpresa dal momento che, anche limitandosi alla somma di Pd, Ap, Lega e Forza Italia, si toccherebbe quota 177. Qualche problema in più si potrebbe determinare al momento della fiducia se, come già accaduto alla Camera, azzurri e Carroccio dovessero decidere di non votare.

Ma nel Pd non mostrano di crucciarsi del rischio che possa mancare il numero legale: le soluzioni sono state già trovate e passano da assenza strategiche o da altrettanto strategiche decisioni di senatori di Forza Italia di partecipare al voto di fiducia dichiarando però la propria contrarietà. Conferma il capogruppo, Paolo Romani: “Faremo in modo che la legge elettorale venga approvata anche senza votare la fiducia”. Un modo anche per “neutralizzare” politicamente il supporto che potrebbe arrivare da Ala di Denis Verdini, il partito che con i suoi 14 parlamentari potrebbe sostituire di fatto i 16 di Mdp, ormai ufficialmente non più in maggioranza. Anche se dentro Ala non mancano i mal di pancia come quello esplicitato oggi in aula da Ciro Falanga, che ha protestato per la corsia iper veloce riservata al Rosatellum ricordando che invece il ddl sull’abusivismo che porta il suo nome è stato rinviato in commissione. A dare battaglia sin da ora sono Sinistra italiana, Mdp e il Movimento 5 stelle, che oggi ha inscenato una protesta in Senato e chiesto che si approvasse prima la legge sui vitalizi. Anche Articolo 1, con la capogruppo Cecilia Guerra annuncia: “Chiederemo un incontro al Colle per chiarire la situazione del governo che sta per votare la legge di bilancio senza avere una maggioranza”.

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