Bollette +200-300%, 120mila imprese a rischio chiusura

Bollette +200-300%, 120mila imprese a rischio chiusura
31 agosto 2022

La corsa inarrestabile dei prezzi delle materie prime energetiche e un`inflazione che viaggia intorno all`8% si sta abbattendo sui bilanci delle imprese del terziario e della distribuzione tradizionale e moderna con un aumento delle bollette che, di giorno in giorno, diventa sempre più insostenibile. Una situazione di “vera e propria emergenza che sta comprimendo i già bassi margini operativi di molte aziende del settore e che rischia di portare al rallentamento, se non addirittura alla chiusura, di tante attività”. Secondo una stima dell`Ufficio Studi di Confcommercio, da qui ai primi sei mesi del 2023, sono a rischio circa 120mila imprese del terziario di mercato e 370mila posti di lavoro. Tra i settori più esposti ai rincari energetici, il commercio al dettaglio, in particolare la distribuzione tradizionale e moderna del settore alimentare, la ristorazione, la filiera turistica, i trasporti che, a seconda dei casi, registrano rincari delle bollette fino a tre volte nell`ultimo anno e fino a cinque volte rispetto al 2019, prima della pandemia. Complessivamente, la spesa in energia per i comparti del terziario nel 2022 ammonterà a 33 miliardi di euro, il triplo rispetto al 2021 (11 mld) e più del doppio rispetto al 2019 (14,9 mld).

La Distribuzione Moderna, pur non rientrando nella classificazione dei settori “energivori”, ha consumi per oltre 12,2 TWh, su cui impattano principalmente la gestione della catena del freddo e dei banchi refrigerati. Le aziende della distribuzione stanno registrando incrementi del costo delle bollette mai registrati prima: siamo su una media tra il +200%/+300% con punte anche più alte in certi casi. Per contrastare questi effetti ed evitare il rischio chiusura delle imprese, Confcommercio, Ancc-Coop, Ancd-Conad e Federdistribuzione hanno condiviso una serie di proposte al Governo e al Parlamento da attuare con urgenza: incremento del credito d’imposta per il caro energia elettrica dal 15% al 50% nel caso di aumenti del costo dell`energia superiori al 100%, misura che andrà estesa anche all`ultimo trimestre dell`anno; ampliamento dell`orizzonte temporale per la rateizzazione delle bollette almeno fino a dicembre 2022; incremento fino al 90% della copertura offerta dal Fondo di garanzia per le pmi anche per i finanziamenti richiesti dalle imprese per far fronte alle esigenze di liquidità determinate dall`aumento del prezzo dell`energia elettrica. Va, inoltre, perseguita “una maggiore inclusività della misura del credito di imposta rendendola accessibile anche ai soggetti esercenti attività di impresa, arti o professioni con potenza installata inferiore a 16,5 KW”.

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E` inoltre necessario “proseguire con gli strumenti già messi in campo dal Governo, esonerando gli utenti finali dal pagamento degli oneri generali di sistema, fintantoché la situazione internazionale non si sarà risolta e i prezzi dell`energia non saranno ritornati ai valori pre-crisi”. Occorre, poi, favorire la realizzazione di audit energetici, semplificando le norme e garantendo, in ogni caso, la fase di controllo. Un`attenzione particolare va prestata all`impatto deflagrante degli aumenti in corso sull`economia turistica colpita sia dal caro trasporti, che dall`incremento dei costi di esercizio che rischiano di azzerare gli effetti della ripresa in corso e in vista della stagione invernale sulla quale si sta puntando tutto. Sul fronte dei carburanti, occorre agire prorogando ulteriormente la riduzione delle accise sui combustibili, nonché l’applicazione dell’Iva al 5% sul metano per autotrazione e potenziare ulteriormente le misure a sostegno di questo carburante. Vanno, inoltre, rafforzati gli specifici interventi varati in favore degli utilizzatori professionali del gasolio per autotrazione (trasporto pesante), che sostanzialmente non traggono alcun beneficio dal taglio dell`aliquota ordinaria dell`accisa. Infine, in un contesto in cui si aggravano i rischi di crisi d`impresa, andrebbero riproposti gli interventi “emergenziali” in materia di sospensione temporanea dell`ammortamento annuo del costo delle immobilizzazioni materiali ed immateriali edelle disposizioni in materia di riduzione del capitale per perdite e di riduzione del capitale sociale al di sotto del limite legale.

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