Bollo Auto addio: dal 1° Ottobre se hai questa targa sei esentato per sempre dal pagamento
Addio bollo auto - (pexels) - IlFogliettone.it
Bollo auto, novità dal 1° ottobre ecco le categorie che saranno esentate: la logica del bollo e del superbollo
Il bollo auto è una delle tasse più discusse in Italia. Si tratta di un tributo annuale che deve essere corrisposto dal proprietario di un veicolo immatricolato nell’Archivio nazionale veicoli del ministero dei Trasporti. Non riguarda l’utilizzo del mezzo, ma la semplice proprietà del veicolo. L’importo dipende dalla potenza del veicolo, espressa in kilowatt, e dalla sua classe di inquinamento.
Oltre al bollo ordinario, alcune auto sono soggette al cosiddetto superbollo, ossia un importo aggiuntivo per i veicoli con meno di venti anni di vita e potenza superiore a 185 kW. Anche questo tributo viene versato tramite modello F24. Il sistema, pur complesso, ha lo scopo di correlare il pagamento alla potenza e all’impatto ambientale dell’automobile, ma spesso genera discussioni tra i proprietari per la sua entità e modalità di calcolo.
Dal 1° ottobre, alcune categorie di veicoli potranno beneficiare di una significativa riduzione o esenzione dal bollo auto. In particolare, la normativa riguarda le auto storiche, ossia veicoli con oltre trent’anni di vita. La legge di stabilità 2015 aveva già modificato i benefici per i veicoli ultraventennali, eliminando l’esenzione totale per quelli tra i 20 e i 29 anni, ma lasciando un trattamento speciale alle auto over 30.
Le auto con più di trent’anni non sono più soggette al bollo ordinario, inteso come tassa di possesso. La legge prevede infatti che queste vetture paghino solo una tassa di circolazione, dovuta esclusivamente se l’automobile viene effettivamente immessa su strade pubbliche. In questo modo, i veicoli storici possono essere conservati e collezionati senza l’onere del tributo annuale, favorendo il mantenimento del patrimonio automobilistico storico.
Differenze tra Nord e Sud Italia
L’applicazione delle esenzioni varia da regione a regione. Al Nord, l’iscrizione nei registri dei veicoli storici esenta dal pagamento del bollo a prescindere dall’età precisa del veicolo. In alcune province, come Trento, esistono anche agevolazioni per le vetture dai 20 ai 29 anni. Al Sud, invece, le norme regionali possono prevedere importi ridotti per i veicoli ultraventennali di interesse storico, come accade in Sicilia, dove si applica una tassa simbolica di 75 euro.
Nonostante la normativa nazionale stabilisca regole chiare, alcune regioni non si sono pienamente adeguate, generando differenze tra territori. Questo crea una situazione di disparità fiscale tra proprietari di auto storiche in diverse zone d’Italia, con alcune regioni più generose e altre più restrittive nel riconoscimento delle esenzioni.

Come ottenere l’esenzione
Per beneficiare della riduzione o esenzione del bollo, i proprietari devono iscrivere il veicolo negli appositi registri storici e presentare la documentazione richiesta. L’iscrizione attesta l’età del veicolo e il suo valore storico o collezionistico, permettendo di accedere ai benefici previsti dalla legge. La corretta procedura è fondamentale per evitare errori e sanzioni.
Questa novità rappresenta un vantaggio significativo per i collezionisti e gli appassionati di auto storiche. Oltre a ridurre l’onere economico, favorisce la conservazione e la valorizzazione dei veicoli di interesse storico. Con la corretta iscrizione e il rispetto delle normative, i proprietari possono godere di un risparmio concreto e contribuire alla tutela del patrimonio automobilistico italiano.
