Per l’ex presidente Lula si aprono le porte del carcere. Dovrà scontare 12 anni

5 aprile 2018

Quello che per anni e’ stato uno dei leader piu’ popolari al mondo e un’icona della sinistra, Inacio Lula da Silva, si avvia ad essere il primo ex presidente brasiliano a entrare in carcere. La Corte Suprema del Brasile ha respinto la richiesta di habeas corpus dell’ex presidente brasiliano che potrebbe essere incarcerato nei prossimi giorni. Al termine di una riunione-fiume di 10 ore terminata nella notte, mentre nel Paese scendevano in piazza sostenitori e nemici di Lula, la Corte suprema ha negato quanto richiesto dalla difesa per sei voti a cinque. Decisivo il parere della presidente del Tsf, Carmen Lucia, l’ultima a votare. Lula, che era dato per favorito alle elezioni presidenziali del prossimo mese di ottobre, dovrà scontare 12 anni e un mese di carcere per corruzione. In teoria, non c’è più alcun ostacolo all’arresto di Lula ma, secondo molti giuristi, l’ex presidente e icona della sinistra brasiliana non dovrebbe essere portato dietro le sbarre prima di martedì della prossima settimana. Lula, 72 anni, è accusato di avere ricevuto un lussuoso appartamento sul lungomare da una società di costruzioni in cambio di favori per l’aggiudicazione di appalti pubblici.

53% di brasiliani vuole Lula in carcere

L’ex presidente (2003-2010) nega ferocemente, citando la mancanza di prove e denunciando una trama per impedirgli di correre per un terzo mandato, otto anni dopo avere lasciato il potere con un tasso di popolarità record. “Il popolo brasiliano ha il diritto di votare per Lula, il candidato della speranza, e la sua candidatura sarà difesa nelle strade e in tutti i casi, fino alle ultime conseguenze”, ha fatto sapere su Twitter il Partito dei Lavoratori, fondato da Lula gli anni ’80, poco dopo l’annuncio della decisione della Corte Suprema. “La presunzione di innocenza, questo diritto fondamentale (…), non ha prevalso oggi per Lula. Questo è un giorno triste per la democrazia e per il Brasile”, ha detto il presidente del partito, Gleisi Hoffmann.

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Lula, che quando dopo 8 anni lascio’ il potere nel 2011 aveva un tasso di popolarita’ superiore all’80% ma che ora il 53% dei brasiliani dice di volere in carcere stando a un sondaggio, era considerato il favorito per le elezioni presidenziali del 7 ottobre e ha denunciato una manovra politica nei suoi confronti. L’incarcerazione lo escluderebbe dalla sfida per tornare a guidare la prima economica dell’America latina. In dettaglio, l’ex presidente e’ accusato di aver ricevuto dalla societa’ di costruzione Oas tangenti per 3.7 million reais (circa 800mila euro), che la societa’ utilizzo’ per ristrutturargli un appartamento di lusso sulla spiaggia di Guaruja; in cambio favori’ la societa’ in tre contratti con la compagnia petrolifera statale Petrobras.

L’ex presidente ha commentato il gol di Ronaldo

I suoi avvocati possono ancora presentare ricorso contro la sentenza presso l’Alta Corte di giustizia e poi presso il Tribunale federale supremo. Ma il leader del Partito dei Lavoratori, primo presidente brasiliano espressione della classe operaia, dovra’ attendere la sentenza definitiva dietro le sbarre. Lula si e’ sempre difeso sostenendo che mancavano le prove e denunciando un complotto per impedirgli il terzo mandato. I suoi avvocati hanno cercato di tenerlo fuori dal carcere fino all’ esaurimento dei quattro gradi di giudizio, previsto dal sistema giuridico brasiliano. Ma per un soffio, il Tribunale federale supremo ha respinto il ricorso (habeas corpus). “La presunzione di innocenza non puo’ portare all’impunita’”, ha detto il presidente del tribunale Carmen Lucia, che ha dato il voto che ha suggellato il risultato.

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L’ex presidente brasiliano sarebbe “tranquillo”: ha atteso il risultato nella sede del sindacato metalmeccanici di Sao Bernardo do Campo, circondato da centinaia di sostenitori che si erano raccolti per attendere la sentenza. Secondo chi gli e’ vicino, il carismatico leader non ha prestato troppa attenzione alla sentenza e anzi ha persino commentato lo straordinario gol di Cristiano Ronaldo nella partita contro la Juventus. Questa almeno la versione “ufficiale”. Ma chi lo ha incontrato dice di non averlo mai visto cosi’ “provato” da quando mori’ la moglie, Marisa Leticia.

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