Cronaca

Brasile sotto choc: oltre 130 vittime nello scontro tra polizia e narcotrafficanti

Rio de Janeiro è sotto choc dopo l’operazione di sicurezza più letale della sua storia, culminata in un bilancio di oltre 130 vittime. L’assalto su larga scala, condotto ieri da 2.500 agenti contro le roccaforti del potente Comando Vermelho nel complesso di favelas di Penha, è degenerato in violenti scontri a fuoco, con i trafficanti che hanno opposto una resistenza armata, arrivando a lanciare granate con droni. Il numero delle vittime, più che raddoppiato rispetto al conteggio ufficiale iniziale di 64 morti, è emerso in modo drammatico quando decine di corpi sono stati allineati in una piazza dai residenti alla ricerca dei propri cari.

Una scena apocalittica nella ricerca dei dispersi

Nelle prime ore dell’alba, la piazza São Lucas, nel Complesso Penha, zona nord di Rio, è diventata il macabro teatro della strage. Oltre sessanta corpi, coperti da lenzuola e coperte, sono stati disposti in fila dagli abitanti, usciti per identificare i propri familiari scomparsi dopo gli scontri. Un silenzio spettrale, rotto solo dal dolore, ha avvolto la scena descritta dai media locali. I cadaveri, rimossi in seguito da un’area boscosa vicina, epicentro dei combattimenti più feroci, attendono ancora il formale riconoscimento. Tra le vittime si contano anche quattro agenti di polizia, uccisi nel conflitto a fuoco.

L’operazione e la violenta resistenza del Comando Vermelho

L’operazione, concentrata nei complessi di favelas di Penha e Alemão, ha mobilitato un imponente dispiegamento di forze per contrastare il secondo gruppo criminale più potente del Brasile. I membri del Comando Vermelho hanno accolto la polizia con un intenso sbarramento di fuoco, costringendo gli agenti a un conflitto prolungato. Oltre agli scontri diretti, la risposta dei narcotrafficanti è proseguita nelle ore successive con l’erezione di barricate e l’incendio di autobus e automobili, azioni che hanno temporaneamente ostacolato l’accesso ai mezzi di soccorso. L’azione di polizia ha comunque portato all’arresto di 81 persone.

Le reazioni internazionali e il monito dell’Onu

La gravità degli eventi ha varcato i confini nazionali, attirando l’attenzione della comunità internazionale. Volker Türk, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, ha espresso il suo “orrore” attraverso un post sui social media. Nel suo intervento, ha ricordato alle autorità brasiliane i loro obblighi secondo il diritto internazionale, sollecitando l’avvio di “indagini tempestive ed efficaci” sugli accaduti. Una chiamata alla trasparenza che risuona in un paese dove i gruppi criminali, come il Comando Vermelho nato in un carcere di Rio nel 1979, continuano a rappresentare una sfida enorme per la sicurezza pubblica.

Pubblicato da
Enzo Marino