Brunei, entra in vigore la “Sharia totale”. Lapidazione e amputazione mani per gay e adulteri

3 aprile 2019

Nei Brunei, piccolo sultanato a maggioranza musulmana sulla costa del Borneo, oggi entra in vigore la totale applicazione della Sharia, che prevede punizioni particolarmente severe quanto controverse per chi commette reati considerati contrari alla “legge di Dio”: dalla lapidazione per gli omosessuali e gli adulteri all’amputazione di una mano per i ladri. Anche il consumo di alcool e altre sostanze illegali sarà pesantemente sanzionato. Le autorità dei Brunei avevano mantenuto un cauto silenzio sulla definitiva svolta quando era stata pubblicata all’inizio dell’anno sulla Gazzetta ufficiale.

Ma una Ong che milita per i diritti dell’uomo, la Brunei project, ha messo sotto i fari la questione, scatenando un caso mondiale. Così il Sultano del Brunei, uno degli uomini più ricchi al mondo, riveritissimo in patria, si ritrova nel mirino di contestazioni internazionali che hanno visto scendere in campo l’attore americano George Clooney, con un appello al boicottaggio dei nove hotel che i Brunei posseggono negli USA e in Europa. sabato scorso l’emirato ha tentato di giustificare la decisione e di calmare l’opinione pubblica internazionale con un comunicato, assicurando che il vero scopo della sharia è “criminalizzare e dissuadere da atti contrari agli insegnamenti dell’islam” e allo stesso tempo “proteggere i diritti legittimi degli individui, delle società e delle nazionalità, indipendentemente dalla loro fede e dalla razza”.

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La svolta rigorista mette in pericolo un aspetto quasi contraddittorio della società dei Brunei, monarchia assoluta dove non esiste stampa libera e dove non viene tollerata la benché minima critica nei confronti del sultano, tuttavia esiste una certa libertà religiosa che permette di professare la propria fede al 33% della popolazione non musulmana, in buona parte di origine cinese o afferente a gruppi indigeni del Borneo. Da più parti nei giorni scorsi sono emersi i timori e un generale allarme della comunità non musulmana, compresi i cristiani e buddisti, che ora temono un vero giro di vita che in qualche modo era stato annunciato, ma mai concretizzato. Come ricorda Le Monde, nel 2014, quando iniziò l’imposizione della prima fase della sharia, il ministero degli Affari religiosi aveva fatto sapere che la legge islamica sarebbe stata “applicata ai musulmani e ai non musulmani, compresi gli stranieri” residenti nel sultanato”.

LA PROTESTA DEI RADICALI

“Il 3 aprile 2019, nella giornata dell’entrata in vigore del nuovo Codice penale del Brunei, che in nome della Sharia prevede la pena di morte per atti sessuali al di fuori del matrimonio e tra persone dello stesso sesso, ‘Nessuno tocchi Caino’ e il Partito Radicale manifestano in piazza della Madonna di Loreto a Roma”. Lo rendono noto i Radicali in una nota in cui spiegano le ragioni dell’iniziativa, in programma stamattina dalle 11 nel centro della Capitale. “Con l’entrata in vigore di questo nuovo codice penale – affermano i Radicali – il Brunei si pone in controtendenza rispetto al sempre piu’ forte richiamo della comunita’ internazionale alla moratoria delle esecuzione capitali e l’abolizione della pena di morte ribadito dall’Assemblea generale dell’Onu nella risoluzione pro-moratoria, ininterrottamente dal 2007 e con un sempre maggior sostegno”.

“La pena di morte per adulterio ed omosessualita’ – proseguono i radicali – viola il limite dei reati piu’ gravi, cioe’ quelli di sangue ed il principio di non discriminazione. Anche se le esecuzioni per omosessualita’ ed adulterio sono state relativamente poche negli ultimi anni, la sola esistenza di questo tipo di norme pone il Brunei in violazione degli standard internazionali e rinforza lo stigma, la discriminazione e la violenza contri tutti coloro che sono ritenuti omosessuali e contro le donne. L’ultima esecuzione in Brunei risale al 1957, ma dal 3 aprile adulteri ed omosessuali potranno essere giustiziati tramite lapidazione. Inoltre – concludono i Radicali – altre pene disumane saranno applicabili in base al nuovo codice, come la fustigazione per chi e’ sorpreso a bere alcool o l’amputazione degli arti in caso di furto”.

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