Bufera su sindaco Pd che tassa e controlla chi ospita profughi

Bufera su sindaco Pd che tassa e controlla chi ospita profughi
5 agosto 2017

Se ospiti dei profughi ti arriva a casa un’ispezione del comune e, magari, ti vengono pure aumentate le tasse: l’idea è del sindaco di Codigoro Alice Zanardi, Pd, che guida il comune con una lista civica, e ovviamente ha scatenato le polemiche su internet e non solo. L’annuncio è comparso sulla pagina Facebook del comune, dove è stato pubblicata una comunicazione del sindaco su carta intestata: “A partire da lunedì 7 agosto – si legge – il comune di Codigoro provvederà ad inviare presso le abitazioni dei privati cittadini elencate come ospitanti di profughi personale di Ausl, polizia municipale e ufficio tecnico del comune”. Tutto questo per “verifiche in materia di abitabilità (compreso il rispetto delle norme igienico-sanitarie). Non solo, “in seconda sede verrà allertata anche la guardia di Finanza per i controlli fiscali relativi alla gestione degli immobili della parte ospitante”. Infine, “stiamo valutando anche la possibilità di diversificare la tassazione per i soggetti ospitanti”. Firmato “il sindaco, Alice Zanardi”. Immediate le reazioni sui social network e della politica, a cominciare dal segretario del Pd dell’Emilia Romagna Paolo Calvano: bisogna ascoltare “il grido di allarme dei sindaci” perché “i problemi sono reali” ma “la proposta del comune di Codigoro di alzare le tasse a chi si mette a disposizione per ospitare i profughi non è all’altezza dei problemi stessi”.

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Per Calvano “l’impegno del Pd non deve essere quello di cercare colpevoli o di spostare il problema altrove, ma di trovare soluzioni efficaci e durature. Alcuni sindaci hanno dimostrato che si può fare, seguiamo quegli esempi e non inseguiamo facili quanti inefficaci proclami”. Molto più duri i commenti che arrivano dai partiti a sinistra del Pd. Pippo Civati, di Possibile, accusa il Pd di “neo-salvinismo”, mentre il capogruppo di Sinistra italiana Giulio Marcon afferma che “più che una tassa sui migranti, servirebbe un’imposta sull’ignoranza e la stupidità. Lo Stato incasserebbe molto di più”. Intanto, Ong ancora nell’occhio del ciclone. Le organizzazioni umanitarie non governative impegnate nel Mediterraneo per aiutare e salvare gli immigrati sui barconi restano sotto attacco per i presunti rapporti con gli scafisti. E nel mirino finisce anche Medici senza frontiere, che risulterebbe coinvolta nelle indagini condotte dalla Procura di Trapani. Ma Msf, che e’ tra le Ong che non hanno firmato il nuovo codice di condotta, nega qualsiasi coinvolgimento e precisa di “non aver ricevuto alcuna comunicazione ufficiale dalla Procura di Trapani ne’ da altre Procure in merito alla presunta inchiesta sulla nostra attivita’ di ricerca e soccorso in mare”. Non solo: per l’organizzazione umanitaria si tratta di accuse vecchie, rilanciate dai media, “che ci erano gia’ state rivolte alcuni mesi fa, a cui non erano seguite altre azioni o informazioni”.

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