Bufera viale Mazzini, centrodestra chiede testa di Campo Dall’Orto. Ma dg regge: avanti piano news

Bufera viale Mazzini, centrodestra chiede testa di Campo Dall’Orto. Ma dg regge: avanti piano news
5 gennaio 2017

Il giorno dopo le dimissioni di Carlo Verdelli, Antonio Campo Dall’Orto (foto) ostenta tranquillità ed è già al lavoro per rivedere il piano delle news bocciato ieri dal Consiglio d’amministrazione. Ma sul direttore generale della Rai infuria la polemica politica. “Hanno fatto dimettere Verdelli, ma il vero obiettivo è Campo Dall’Orto”, spiega un membro del Cda, che chiede di rimanere anonimo, aggiungendo che in questa “guerra” le dimissioni di Verdelli sono “un bel punto”. Però, al momento, contro il manager ex Mtv e La7, per anni assiduo frequentatore della Leopolda, non c’è un unico schieramento. “E’ un po’ come la coalizione per il no al referendum costituzionale – spiega il membro del cda – con almeno tre parti che vengono da estrazioni diverse ma che sono accomunate dallo stesso obiettivo: destabilizzare l’azienda e colpire Campo Dall’Orto. Era una tendenza che già si vedeva, ma che dopo il referendum, e l’indebolimento di Renzi, si è consolidata”.

CDA OSTILE A DG Dunque Campo Dall’Orto si trova con un cda in parte ostile e sotto il fuoco incrociato della politica, a cominciare da una parte del Pd. “Campo Dall’Orto io l’ho paragonato a Schettino, era il miglior capitano che c’era; ha portato la nave Rai sugli scogli? Lo dicono i numeri”, accusa Michele Anzaldi, segretario Dem della commissione di Vigilanza Rai, che ormai da mesi non risparmia critiche al nuovo corso Rai. Anche Franco Monaco, storico esponente prodiano, attacca il dg: “Le dimissioni di Verdelli erano già scritte. Più che il suo piano sull’informazione Rai, bocciati sono il direttore Dall’Orto e la presidente Maggioni, un cda inadeguato e lottizzato, il governo che ha nominato vertici aziendali di sua stretta fiducia”. Parole chiare che non vedono, tra i Dem, grandi dichiarazioni in difesa del manager. Anche perché, rivela una fonte del Pd, anche con Renzi il rapporto è “meno solido che in passato”. “Ricordo – sottolinea un parlamentare Dem – una delle rare interviste del sottosegretario Antonello Giacomelli, nel novembre scorso al Corriere della sera. ‘Gli abbiamo dato poteri, strumenti e risorse. Che comportano delle responsabilità. Non ci sono più alibi, pretendiamo un cambio di passo, risposte precise’, diceva Giacomelli. Ecco stiamo ancora aspettando”.

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SI CHIEDE TESTA DI DALL’ORTO Contro Campo Dall’Orto si è compattato poi tutto il centrodestra (Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia), che chiede senza mezzi termini le dimissioni, oltre che la convocazione dei vertici dell’azienda in Vigilanza. “Dall’Orto, buon professionista che ha accettato di essere il braccio armato del ‘giglio magico’ in Rai, tragga ora le conclusioni dei suoi errori e si dimetta”, attacca Fabio Rampelli, deputato Fdi in Vigilanza. La commissione, intanto, mercoledì prossimo, ascolterà in audizione il ministro per lo Sviluppo economico Carlo Calenda. Per il momento la poltrona di Campo Dall’Orto non appare a rischio (per una sfiducia serve un’ampia maggioranza del Cda, che a oggi non c’è) e dai piani alti di viale Mazzini si assicura che c’è “compattezza” nel vertice e nel Cda. “Il direttore generale è già al lavoro – spiega una fonte interna alla Rai – per portare al termine la gestione del piano dell’informazione, superando le criticità emerse, a partire dalla base del piano Verdelli, in un confronto costante con il Cda”. Per avere il nuovo piano sarà necessario attendere “qualche settimana” e intanto per l’11 gennaio è stato già convocato un nuovo Cda informale.

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