“Calibro 9”, Bocci nel noir di D’Angelo che si rifà agli anni ’70

29 gennaio 2021

Il regista Toni D’Angelo rinnova il genere poliziesco in auge in Italia negli anni ’70 e con “Calibro 9” realizza un noir che lega la malavita organizzata dell’epoca al contesto criminale di oggi. Il film con Marco Bocci, Ksenia Rappoport, Michele Placido, Alessio Boni, e Barbara Bouchet sarà disponibile a partire dal 4 febbraio sulle principali piattaforme on demand. Il protagonista del film è il figlio di quell’Ugo Piazza di “Milano Calibro 9”, del 1972: un brillante penalista coinvolto in una truffa telematica che colpisce gli interessi della ‘ndrangheta.

Il regista spiega: “Di quel genere di film quello che mi piace, mi è sempre piaciuto, è la spietatezza dei personaggi, cosa che difficilmente si ritrovava in altri film d’autore italiani. La malavita da allora ad oggi è cambiata nei mezzi, sostanzialmente in qualche modo si è evoluta, no? La malavita da organizzazione criminale locale è diventata ormai un’organizzazione criminale che ha radici in tutto il mondo, prende ordini in questo caso dalla Calabria ma ha i suoi uomini in tutto il mondo, nei palazzi del potere, in politica”.

“Calibro 9” è un tipico film di genere, in cui D’Angelo mostra i legami, i rituali arcaici, la violenza e la potenza globale della ‘ndrangheta mentre il racconto si sviluppa tra Milano, Francoforte, Mosca e Anversa, tra scene d’azione e tensione psicologica tra i protagonisti. Sulla necessità di dare spazio in Italia al cinema di genere il regista dice: “Gli incassi del cinema di genere hanno sempre riempito le casse dei produttori che poi potevano investire sui grandi autori. Attraverso il genere puoi svagarti e pensare allo stesso tempo”.

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