Cartabellotta mette in guardia: la pandemia non è finita

Cartabellotta mette in guardia: la pandemia non è finita
7 marzo 2022

Nuovi casi Covid in discesa rispetto a ieri ma è un dato non indicativo, visto il basso numero di tamponi che si effettuano nel weekend. Il tasso di positività, in crescita, ci dice invece che a parità di test, il numero di positivi è aumentato. Il report di oggi evidenzia poi un’inversione di tendenza degna di nota: torna infatti il segno più davanti ai ricoveri, che oggi fanno un balzo di +161 posti letto nei reparti di degenza ordinaria. Su anche le terapie intensive (+7). I morti segnalati sono 130 (ieri erano 105). Le regioni con il numero più alto di nuove infezioni sono Lazio (2.444), Sicilia (2.357) e Campania (1.948). 

Il bollettino

Sono 22.083 i nuovi casi di positività al Covid-19 (ieri 35.057) e 130 i decessi (ieri 105) registrati in Italia nelle ultime 24 ore. È quanto emerge dal bollettino odierno del ministero della Salute. Dall’inizio dell’epidemia sono 13.048.774 le persone che hanno contratto il virus Sars-CoV-2 (compresi guariti e deceduti),mentre da febbraio 2020 il numero totale delle vittime è pari a 156.017. Le persone guarite o dimesse sono complessivamente 11.884.397, mentre quelle attualmente positive sono 1.008.360. Compresi quelli molecolari e gli antigenici, i tamponi totali processati sono stati 188.274 (ieri 296.246). Il tasso di positività, ieri al 11,8%, oggi è all’11,7%. Sul fronte del sistema sanitario sono 610 i pazienti in terapia intensiva, 7 in più rispetto a ieri (603). I ricoveri nei reparti ordinari sono 8.989, 161 in più rispetto a ieri.

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Lo scenario tracciato da Gimbe

“Con i dati della pandemia in netto miglioramento e la drammatica situazione in Ucraina che ha catalizzato l`attenzione pubblica, si rischia un grave calo di attenzione nei confronti del Covid, che è un problema tutt`altro che risolto”. Parla Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione GIMBE, citando l`ultimo editoriale di Eric Topol che esordisce così: “La pandemia è finita, le mascherine non servono più, ormai abbiamo arginato il virus, dimenticatevi dei vaccini perché comunque non funzionano come pensavamo, le persone vulnerabili sono protette e le nuove varianti saranno benigne. Peccato che nessuna di queste affermazioni sia vera”.

“Il virus – precisa Cartabellotta – continua a circolare in maniera molto elevata nel nostro Paese: nell`ultima settimana in alcune regioni non solo si è arrestata la diminuzione del numero dei nuovi casi, ma in qualche regione si vede qualche lieve aumento. In questa fase infatti il dato nazionale è influenzato al ribasso dalle principali regioni del Nord, come la Lombardia con i suoi 10 milioni di abitanti, dove la situazione è particolarmente favorevole: questo ovviamente trascina verso il basso il dato nazionale mentre in diverse regioni del Centro-Sud come Abruzzo, Molise, Calabria, Puglia e Sicilia si sta già verificando un’inversione di tendenza”.

“In Italia da un lato i numeri sono ancora alti, circa 38.000 casi in media al giorno e un tasso di positività dei tamponi in crescita: molecolari al 17,4% e antigenici al 13,4% che sono valori molto elevati. Dall`altro lato la popolazione suscettibile è ancora molto numerosa: over 50 non vaccinati o che non hanno fatto la terza dose che rischiano forme di malattia più grave”. Fondamentale dunque mantenere il tasso di vaccinazione elevato, come dimostra la situazione di Hong Kong: “Un paese che aveva puntato molto sulla strategia zero Covid e poco sulle vaccinazioni – spiega Cartabellotta – in questi giorni sta sperimentando un’impennata di casi mai vista prima: lì il tasso di copertura vaccinale della popolazione si attesta intorno al 70%, i cicli vaccinali sono stati completati circa 6-7 mesi fa e sono state somministrate pochissime terze dosi. Con il declino delle coperture vaccinali, in presenza di una variante così contagiosa è evidente che la strategia zero Covid non è più perseguibile”.

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Sulla fine dello stato di emergenza Cartabellotta mette in guardia: “La pandemia non è finita, occorre continuare a monitorare le coperture vaccinali. Non si può escludere che nei prossimi mesi si debba fare ricorso a un nuovo richiamo vaccinale per le persone anziane e fragili. Inoltre, con una circolazione virale ancora così elevata non ci sono le condizioni per poter abbandonare le mascherine al chiuso”. Infine, un ultimo monito: “La gestione della pandemia sta per passare interamente in mano alle Regioni, attenzione alle diseguaglianze regionali”.

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