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Caso Almasri: archiviazione per Meloni, verso il processo tre ministri del governo

Il Tribunale dei ministri ha emesso le proprie conclusioni sull’inchiesta relativa al rimpatrio in Libia di Osama Almasri, comandante della polizia giudiziaria di Tripoli accusato di crimini di guerra e contro l’umanità dalla Corte Penale Internazionale. La decisione prevede l’archiviazione per la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, del ministro della Giustizia Carlo Nordio e del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.

La reazione della premier: “Una tesi palesemente assurda”

La presidente del Consiglio ha reso nota la decisione attraverso un messaggio sui social media, esprimendo ferma contrarietà alla ricostruzione emersa dal decreto del Tribunale. Secondo quanto riferito da Meloni, i giudici avrebbero motivato l’archiviazione della sua posizione sostenendo che non sarebbe stata “preventivamente informata” e non avrebbe “condiviso la decisione assunta”, non rafforzando quindi il presunto “programma criminoso”.

“È una tesi palesemente assurda”, ha dichiarato la premier, sottolineando come sarebbe impensabile che “due autorevoli ministri e il sottosegretario da me delegato all’intelligence abbiano agito su una vicenda così seria senza aver condiviso con me le decisioni assunte”.

Meloni ha rivendicato la coesione dell’esecutivo, affermando che “questo governo agisce in modo coeso sotto la mia guida: ogni scelta, soprattutto così importante, è concordata”.

Il contesto politico e le polemiche

La vicenda si inserisce in un contesto politico già delicato, con la presidente del Consiglio che ha colto l’occasione per distinguere il proprio operato da quello di precedenti governi. Il riferimento implicito al caso della nave Diciotti e alla gestione dell’allora governo Conte è stato prontamente raccolto dal leader della Lega Matteo Salvini, che ha commentato: “Alla faccia dei ‘non ricordo’ degli smemorati Conte e Toninelli sugli sbarchi dei clandestini, avanti insieme e a testa alta”.

L’annuncio è arrivato al termine di una giornata che aveva visto la premier impegnata nelle Marche per l’estensione della Zona Economica Speciale (Zes) a Umbria e Marche, evento che le opposizioni hanno immediatamente bollato come “spot elettorale” in vista delle elezioni regionali di settembre.

Le reazioni dell’opposizione

Dure le critiche provenienti dai banchi dell’opposizione. Il segretario di Più Europa Riccardo Magi ha definito il caso Almasri “una pagina nera per lo stato di diritto italiano e per la credibilità del Paese”, accusando il governo di aver offerto “un passaggio con aereo di Stato in Libia per fuggire all’arresto anziché consegnarlo alla Corte Penale Internazionale”.

Sulla stessa linea Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi e Sinistra, che ha criticato l’atteggiamento della presidente del Consiglio: “È inutile che la presidente del consiglio lo annunci con stizza, assumendo su di sé ogni responsabilità, e sfidando in modo plateale chi è alla ricerca della verità e della giustizia, quasi invocando l’impunità per i suoi ministri”.

I prossimi sviluppi

La procedura richiederà ora il passaggio parlamentare per l’autorizzazione a procedere nei confronti dei tre membri dell’esecutivo. Meloni ha già annunciato la propria intenzione di partecipare al dibattito parlamentare, dichiarando che si siederà “accanto a Piantedosi, Nordio e Mantovano al momento del voto sull’autorizzazione a procedere”.

Il presidente della Giunta delle autorizzazioni della Camera, Devis Dori, ha comunicato che al momento non è ancora pervenuta documentazione ufficiale dal Tribunale dei ministri, rendendo necessario attendere l’arrivo degli atti per avviare formalmente l’iter procedurale.

La vicenda continua a dividere il panorama politico italiano, con il governo che rivendica la correttezza delle proprie decisioni in nome della “tutela della sicurezza degli italiani” e l’opposizione che denuncia una violazione dello stato di diritto e degli obblighi internazionali dell’Italia.

Pubblicato da
Eleonora Fabbri