Cronaca

Caso Garlasco, “La mia vita rovinata”: Venditti si difende dall’accusa di corruzione

Mario Venditti

“Ho la vita rovinata, non ho mai preso un euro al di fuori dello stipendio”. Con queste parole cariche di amarezza, Mario Venditti si è difeso ieri davanti al tribunale del Riesame di Brescia dall’accusa più infamante per un magistrato: corruzione in atti giudiziari.

L’ex procuratore aggiunto di Pavia è finito nel mirino della procura bresciana per la vicenda che ruota attorno all’archiviazione di Andrea Sempio nel caso dell’omicidio di Chiara Poggi, il delitto di Garlasco che da quasi vent’anni tiene banco nelle cronache giudiziarie italiane.

“Un’aggressione a un servitore dello stato”

Al centro del procedimento, la perquisizione del 26 settembre scorso che ha portato al sequestro dei dispositivi elettronici di Venditti. Il magistrato in pensione, attraverso il suo difensore Domenico Aiello, ha chiesto l’annullamento del decreto sostenendo che manchino i gravi indizi necessari a giustificare un provvedimento tanto invasivo. “Un’aggressione a un servitore dello stato”, l’ha definita il legale in aula, sottolineando come gli accertamenti bancari abbiano dato esito negativo e non sia stato individuato alcun corruttore. Il collegio presieduto da Giovanni Pagliuca si è riservato la decisione, che arriverà entro 72 ore.

Una sentenza che potrebbe segnare un punto di svolta in un’inchiesta che ha già provocato un terremoto nell’ambiente giudiziario pavese. Sul fronte opposto, il pubblico ministero Claudia Moregola, coordinata dal procuratore Francesco Prete, ha ribadito la solidità degli elementi investigativi. Dalle indagini condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo di Milano e dalla Guardia di Finanza di Pavia e Brescia sarebbero emersi “sufficienti indizi per indagare” sull’ex procuratore aggiunto.

Il pm ha precisato che non si tratta di una misura cautelare, ma di un’attività di perquisizione giustificata dagli esiti dell’istruttoria. L’ipotesi accusatoria è pesante come un macigno: Venditti avrebbe ricevuto denaro per archiviare nel marzo 2017 il fascicolo a carico di Sempio per l’omicidio di Chiara Poggi. Una vicenda che si intreccia con l’inchiesta parallela su una presunta “mala gestione” dei fondi dell’ufficio requirente pavese, in quello che viene ormai definito il “sistema Pavia”.

La strategia difensiva punta sull’assenza di prove concrete

La linea della difesa è netta: non esistono elementi concreti a sostegno dell’accusa. L’avvocato Aiello ha depositato una memoria integrativa elencando le lacune dell’impianto accusatorio. “In un caso del genere almeno il corruttore lo devi trovare, come anche ora e luogo in cui sarebbe avvenuta la corruzione”, ha argomentato il legale davanti al collegio del Riesame. Gli accertamenti patrimoniali non hanno evidenziato movimenti sospetti. Dall’atto di incolpazione, secondo la difesa, non emergerebbe alcun riferimento diretto a Venditti.

I presunti “rapporti opachi” con Sempio riguarderebbero invece due carabinieri della polizia giudiziaria, ormai in congedo da alcuni anni. Nel fascicolo figurano anche una telefonata definita “strana”, avvenuta prima della notifica di un invito a comparire, e il sospetto che Sempio – amico storico di Marco Poggi, fratello della vittima – avesse conoscenza anticipata delle domande che gli sarebbero state rivolte durante l’interrogatorio.

Circostanze che per l’accusa compongono un quadro inquietante, ma che per la difesa non costituiscono prove di reato. “Ci vuole senso di responsabilità prima di rovinare la vita delle persone”, ha tuonato Aiello, annunciando ricorso al Riesame anche nell’altro filone investigativo. Una mossa che potrebbe essere replicata dal pm Pietro Paolo Mazza, anch’egli coinvolto nell’inchiesta.

Il “sistema Pavia” e la replica del magistrato: “Solo illazioni e suggestioni”

In un’intervista rilasciata dopo l’udienza, Venditti ha contrattaccato con durezza, smontando quello che viene definito il “sistema Pavia”. “‘Sistema’ significa associazione a delinquere”, ha scandito l’ex procuratore aggiunto. “Sono proprio curioso che qualcuno mi contesti di essere stato a capo o promotore o partecipe di un’associazione a delinquere finalizzata a che cosa? Dicono a pranzi, cene. E questa è un’associazione a delinquere?”. Le parole tradiscono un misto di rabbia e incredulità per un’accusa che il magistrato definisce devastante.

“Tutto quello di cui sono accusato è frutto di illazioni, di suggestioni, niente di concreto e di certo. Questa è la tragedia che mi sta colpendo”, ha aggiunto Venditti, che ha concluso con un’amara riflessione generazionale: “Sono vecchio, avevo a che fare con un’altra giustizia”. L’ex procuratore aggiunto non ha nascosto lo sconforto per trovarsi dall’altra parte della barricata, indagato per quello che considera lo stigma peggiore per chi ha indossato la toga. Una caduta che descrive come inaspettata e ingiusta, frutto di un clima investigativo che giudica eccessivo e infondato.

Terremoto nella difesa di Sempio: silurato l’avvocato Lovati

Mentre si consuma il dramma giudiziario di Venditti, un altro colpo di scena agita il caso Garlasco. La famiglia di Andrea Sempio ha revocato il mandato all’avvocato Massimo Lovati, storico difensore del 38enne e dei suoi genitori. La rottura era nell’aria dopo le recenti dichiarazioni pubbliche del legale e le sue numerose apparizioni televisive, che hanno evidentemente irritato il clan Sempio.

Il nome del nuovo avvocato che affiancherà Angela Taccia – amica di lunga data di Sempio – nel collegio difensivo verrà ufficializzato venerdì prossimo. Un cambio di strategia che arriva in un momento cruciale, con l’indagine per l’omicidio di Chiara Poggi riaperta dopo due archiviazioni e l’inchiesta sulla presunta corruzione che rischia di travolgere pezzi dell’apparato giudiziario pavese.

Il caso Garlasco, che sembrava destinato all’oblio dopo le archiviazioni, torna prepotentemente alla ribalta in una versione ancora più torbida e complessa. Le prossime 72 ore potrebbero fornire risposte importanti, almeno sul fronte del Riesame. Ma la sensazione è che questa storia sia destinata a riservare ancora molti capitoli.

Pubblicato da
Eleonora Fabbri