Catturato dopo 14 anni di latitanza, in manette il superboss Di Lauro

Catturato dopo 14 anni di latitanza, in manette il superboss Di Lauro
2 marzo 2019

Era a pochi chilometri da casa, Marco Di Lauro, il superboss della camorra, figlio Di “Ciruzzo ‘o Milionario”, catturato in un’abitazione a via Emilo Scaglione, nel quartiere Chiaiano, di Napoli. Secondo latitante più pericoloso d’Italia, dopo Matteo Messina Denaro, 38 anni, era ricercato da 14 anni, quando nel corso del blitz della “notte delle manette”, il 7 dicembre del 2004, fece perdere le sue tracce. Circa mille agenti, invasero Scampia e Secondigliano, quartieri di Napoli, ed eseguirono 53 ordinanze. Di Lauro era ricercato per associazione a delinquere di stampo mafioso. Era ricercato anche in campo internazionale, dove il suo nome dal 2006 era stato inserito in quanto latitante di pericolosità massima.

Era con la moglie, Di Lauro, quando è stato catturato. Non aveva armi con sé e non ha opposto resistenza, come ha detto il questore di Napoli, Antonio De Jesu. L’arresto è stato possibile grazie a un’operazione congiunta di poliziotti e carabinieri sotto il coordinamento della Dda di Napoli guidata dal procuratore Melillo. “Stanotte dormirà nel carcere di Poggioreale” ha aggiunto De Iesu. E’ arrivato in Questura a bordo di un’autocivetta, il boss della camorra. In via Medina si era già raccolta una piccola folla che ha inneggiato a polizia e carabinieri che hanno eseguito la cattura: “Bravi, bravi”, l’incitamento dei presenti che hanno tributato alle forze dell’ordine anche un applauso. La zona dove e’ stato trovato Di Lauro era da tempo sotto la stretta osservazione delle forze dell’ordine. Gli investigatori sapevano che il rampollo del potente clan del quartiere Secondigliano non poteva essere molto lontano. Infatti via Emilio Scaglione, la lunga strada che conduce verso la cintura a nord di Napoli, e’ ad appena una manciata di chilometri da quello che era il quartiere generale del clan. Oggi avuta la certezza che l’uomo era in casa, polizia e carabinieri sono entrati in azione concludendo il blitz in pochissimo tempo.

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“A nome del Governo un sincero ringraziamento alle forze di polizia e all’autorita’ giudiziaria per la cattura del super latitante della camorra Marco Di Lauro – ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte -. Un grande lavoro e una straordinaria operazione di squadra. Dallo Stato un altro duro colpo alla criminalita’ organizzata”. ‘Pizzini’, documenti, carte. Nella casa diventata covo del boss Marco Di Lauro c’era la contabilita’ del clan. Adesso la procura Di Napoli, e in particolare il pool coordinato dall’aggiunto Giuseppe Borrelli, e’ al lavoro per decifrare tutte le carte che sono state sequestrate e che si ritiene abbiano un importante valore probatorio per cercare Di decifrare le strategie criminali della cosca che nel 2004 poteva contare su incassi milionari. Eppure nonostante la disponibilita’ economica, il boss aveva deciso di restare sul territorio, anche se gli inquirenti ritengono che possa aver piu’ volte lasciato l’Italia per puntate in Sudamerica e negli Emirati Arabi. C’e’ ancora un importante retroscena ed e’ legato all’omicidio di Melito avvenuto a ora di pranzo quando Salvatore Tamburrino, pregiudicato affiliato al clan Di Lauro, ha ucciso la moglie Norina, 33enne.

L’uomo, che aveva scontato anni di carcere per camorra, era ritenuto vicino a Marco. Un suo passo falso, qualche telefonata di troppo, ha forse permesso la svolta decisiva che ha portato circa 150 uomini a Chiaiano, i quali hanno circondato tre edifici e sono arrivati a lui. Il clan Di Lauro e’ stato protagonista tra il 2003 ed il 2005 di una delle piu’ sanguinarie faide di camorra. Lo scenario sono stati i quartieri dell’area nord occidentale di Napoli – quelli di Secondigliano e di Scampia, ed alcuni Comuni della zona a nord. A scatenare la faida che vedeva contrapposti i fedelissimi del clan e alcuni ex appartenenti che decisero di mettersi in proprio – da qui il nome di “girati” o di scissionisti – fu il controllo del traffico degli stupefacenti nella zona di Scampia e di Secondigliano. Marco, tra i figli di Paolo Di Lauro, soprannominato Ciruzzo ‘o’ milionario’ (per la sua disponibilita’ finanziaria) e’ sempre stato considerato il piu’ scaltro.

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