Cig, 510 mila ad aprile. Situazione molto grave

Oltre 350 milioni di ore di cassa integrazione registrate nei primi quattro mesi dell’anno, con un’esplosione per quella straordinaria, e piu’ di 510 mila lavoratori coinvolti a zero ore per una perdita di reddito di 1,3 miliardi di euro, pari a 2.600 euro netti in meno in busta paga. Sono questi in estrema sintesi i dati che emergono dalle elaborazioni delle rilevazioni Inps da parte dell’Osservatorio cig della Cgil Nazionale nel rapporto di aprile. ”Seppur con qualche timido segnale positivo, la situazione della produzione industriale, come della condizione di centinaia di migliaia di lavoratori, e’ ancora molto grave. La crescita esponenziale della cassa integrazione straordinaria segnala infatti la permanenza di un livello strutturale della crisi, economica e produttiva”, osserva Elena Lattuada della Cgil Nazionale. Nello specifico, sottolinea la dirigente sindacale, ”preoccupa enormemente la situazione in cui versano alcuni settori e aree del paese, siderurgia ed edilizia in primis, realta’ diverse tra loro ma accomunate da una generale sottovalutazione dello stato di crisi in cui versano”. Inoltre, aggiunge Lattuada, ”un discorso a parte lo merita la vicenda del Sulcis: da settimane i lavoratori dell’Alcoa sono accampanti in tenda a Portoveseme per chiedere garanzie per il loro futuro, per lo stabilimento e per l’intero territorio attraverso un intervento diretto della presidenza del Consiglio. Molti di questi lavoratori da mesi non ricevono alcun sostegno economico e sopravvivono grazie alla solidarieta’ degli altri lavoratori. Una situazione di grave disagio e di sacrificio, dopo i tanti fatti in questi anni, che merita risposte e soluzioni all’altezza”. In generale, conclude Lattuda, ”uscire dalla crisi, costruire una prospettiva positiva, non puo’ che essere possibile mettendo al centro il lavoro, dalla sua difesa, attraverso l’urgente rifinanziamento della deroga, alla sua creazione. Il lavoro e’ il punto dal quale ripartire, in Italia come in Europa”.

DATI CIG APRILE – Dall’analisi di corso d’Italia si rileva come il totale di ore di cassa integrazione ad aprile sia stato pari a 86.839.168 di ore richieste e autorizzate, in flessione sul mese precedente del -13,28%. Nel primo quadrimestre dell’anno si sono registrate 351.594.804 ore di cig per un -4,44% sullo stesso periodo dello scorso anno. Nel dettaglio emerge che la cassa integrazione ordinaria (cigo) cala ad aprile su marzo del +17,71%, per un totale pari a 22.531.401 di ore. Da inizio anno la cigo invece ha raggiunto quota 97.227.479 di ore per un -27,08% sul periodo gennaio-aprile del 2013. La richiesta di ore per la cassa integrazione straordinaria (cigs), sempre per quanto riguarda lo scorso mese, e’ stata di 46.947.534 per un +3,20% su marzo mentre il primo quadrimestre dell’anno totalizza 175.160.282 ore autorizzate per un +18,16% sullo stesso periodo dello scorso anno. Infine la cassa integrazione in deroga (cigd) ha registrato lo scorso mese un deciso calo su quello precedente pari a -36,33% per 17.360.233 ore richieste. Nei primi quattro mesi dell’anno, rispetto allo stesso periodo dello scorso, la flessione della cigd e’ stata del -8,30% per un totale di 79.207.043 ore.

CAUSALI DI CIGS – Continua a crescere il numero di aziende che fanno ricorso ai decreti di cigs. Da gennaio ad aprile sono state 2.939 per un +42,67% sullo stesso periodo del 2013 e riguardano 5.389 unita’ aziendali (+52,06%). Nello specifico si registra un aumento dei ricorsi per crisi aziendale (1.491 decreti da inizio anno per un +24,77% sui primi quattro mesi del 2013) che rappresentano il 50,73% del totale dei decreti. Crescono le domande di ristrutturazione aziendale (74 per un +1,37%) e quelle di riorganizzazione aziendale (77 per un +20,31%). Sottolinea lo studio della Cgil che ”gli interventi che prevedono percorsi di reinvestimento e rinnovamento strutturale delle aziende continuano ad essere irrilevanti, pari al 5,14% del totale dei decreti (erano il 6,65% nel 2013). Un segnale evidente, eppure sottovalutato, del processo di deindustrializzazione in atto nel Paese”.

REGIONI – Nelle regioni del nord si registra il ricorso piu’ alto alla cassa integrazione. Dal rapporto della Cgil emerge che al primo posto per ore di cassa integrazione autorizzate nei primi quattro mesi dell’anno c’e’ la Lombardia con 90.575.323 ore che corrispondono a 131.650 lavoratori (prendendo in considerazione le posizioni di lavoro a zero ore). Segue il Piemonte con 39.032.814 ore di cig autorizzate per 56.734 lavoratori e l’Emilia Romagna con 32.020.315 ore per 46.541 persone. Nelle regioni del centro primeggia il Lazio con 26.098.586 ore che coinvolgono 37.934 lavoratori. Mentre per il Mezzogiorno e’ la Campania la regione dove si segna il maggiore ricorso alla cig con 20.778.372 ore per 30.201 lavoratori.

SETTORI – La meccanica e’ ancora il settore dove si e’ totalizzato il ricorso piu’ alto allo strumento della cassa integrazione. Secondo il rapporto della Cgil, infatti, sul totale delle ore registrate nel periodo gennaio-aprile, la meccanica pesa per 120.793.919, coinvolgendo 175.573 lavoratori (prendendo come riferimento le posizioni di lavoro a zero ore). Segue il settore del commercio con 48.402.650 ore di cig autorizzate per 70.353 lavoratori coinvolti e l’edilizia con 46.730.622 ore e 67.922 persone.

OCCUPAZIONE E LAVORATORI IN CIG – Ad aprile, considerando un ricorso medio alla cig, pari cioe’ al 50% del tempo lavorabile globale (9 settimane), sono coinvolti 1.022.078 lavoratori in cigo, cigs e in cigd. Se invece si considerano i lavoratori equivalenti a zero ore, pari a 17 settimane lavorative, si determina un’assenza completa dall’attivita’ produttiva per 511.039 lavoratori, di cui 250 mila in cigs e 115 mila in cigd. Continua cosi’ a calare il reddito per migliaia di cassintegrati: dai calcoli dell’Osservatorio cig si rileva come i lavoratori parzialmente tutelati dalla cig abbiano perso nel loro reddito, a partire da inizio anno, oltre un miliardo e trecento milioni di euro al netto delle tasse, pari a 2.600 euro in meno in busta paga per ogni singolo lavoratore in cassa a zero ore.

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