Sindacati, accordo positivo grazie a mobilitazione

31 luglio 2014

“E’ un cambio di rotta significativo, frutto della lotta di queste settimane dei lavoratori e del sindacato, che da’ speranza e prospettive a un intero territorio”: e’ il commento dei segretari generali della Cgil Sicilia, della Filctem regionale, della Cgil di Caltanissetta e della Fiom Sicilia sull’accordo raggiunto con Eni. In una nota congiunta Michele Pagliaro, Giuseppe D’Aquila, Ignazio Giudice e Roberto Mastrosimone sottolineano la parte dell’intesa che considerano la piu’ importante, che e’ stata al centro della lunghissima trattativa con Eni, al Mise: quasi 24 ore. “Viene sottoscritta la validita’ dell’accordo del 2013 – rilevano, e nelle more della definizione del negoziato territoriale sulle prospettive future del sito vengono avviate le manutenzioni per il ripristino dell’efficienza operativa della Linea 1”. “Questo – spiegano – significa fare ripartire la raffineria, tornare al lavoro e, cosa significativa, vale anche per l’indotto, affinche’ sia salvaguardato anche attraverso processi di riqualificazione”. Per i quattro sindacalisti “e’ una vittoria netta, con un passo indietro dell’Eni, e certamente lo dobbiamo all’impegno messo in campo dalle nostre strutture con i loro massimi vertici”. “Ma tutto cio’ – sottolineano – non significa che la partita si chiude qui, perche’ a settembre si avviera’ il confronto sulle prospettive strategiche del sito di Gela con il coinvolgimento delle strutture territoriali”.

“Un accordo positivo, che arriva a valle della mobilitazione dei giorni scorsi. E che garantisce i livelli occupazionali, tanto per i lavoratori del diretto che per quelli dell’indotto”. Lo afferma il segretario della Cisl Sicilia Maurizio Bernava e il segretario Cisl per le province del centro-Sicilia, Emanuele Gallo. Per Bernava e Gallo, “è positivo che, dopo la rottura delle trattative nella serata di ieri, sia stata raggiunta un’intesa che evita il continuo conflitto sociale”. Ma per i due sindacalisti è positivo anche che, grazie alla mobilitazione dei lavoratori e alla disponibilità del ministro, l’accordo muova “dal rispetto degli impegni già sottoscritti e dal riavvio della Linea 1”. Così, sottolineano Bernava e Gallo, sarà ora possibile avviare un processo occupazionale nuovo per tutti i lavoratori, che “deve però vedere coinvolto costantemente, quale garante, il governo nazionale, sia in sede di coordinamento che di accompagnamento. E in vista dell’accordo generale da concludere a settembre”. Nell’accordo di settembre, rimarcano il numero uno della Cisl Sicilia e il segretario Cisl di Agrigento-Caltanissetta-Enna, “dovrà essere confermato il rilancio del ruolo produttivo dell’Eni a Gela attraverso nuovi prodotti e attraverso lo sviluppo di nuove attività estrattive in grado di dare prospettive occupazionali solide”. Quanto al governo nazionale, per la Cisl dovrà giocare un ruolo importante con “nuove politiche industriali che sappiano attrarre investimenti, sia nelle aree bonificate che in quelle da bonificare”.

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“Eni ha fatto un passo indietro ma la partita non è ancora chiusa. Bisogna dare ancora garanzie per il futuro ai tremila lavoratori diretti e dell’Indotto di Gela e fare chiarezza sul piano industriale e sugli investimenti previsti per il Petrolchimico”. Lo dicono il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone, ed Emanuele Sorrentino della Uiltec Sicilia. Barone aggiunge: “Eni ha preso atto, dopo la durissima presa di posizione di sindacati e lavoratori, che non può decidere da sola il blocco degli impianti. E quindi ha garantito interventi di manutenzione che consentiranno alla raffinazione di potere ripartire. Adesso, come abbiamo più volte richiesto, il Governo nazionale deve chiarire se vuole mantenere una quota di raffinazione nel nostro Paese o se si può consentire ad Eni di investire principalmente all’estero. Assomineraria, comunque, prevede due miliardi di investimenti in prospezioni petrolifere in Sicilia. Per questo è logico mantenere capacità di raffinazione a bocca di pozzo anziché pensare di raffinare fuori dall’Isola”.

 

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